Riccione Civica punta i riflettori sulle Terme per chiedere quali siano le prospettive future che le riguardano, soprattutto per timore che la struttura venga abbandonata come è accaduto ad altre.
“Il tempo delle soleggiate vacanze e della lieve spensieratezza estiva è giunto al termine, anche in questa strana stagione del Covid. Per Riccione Civica non si deve assolutamente abbassare la guardia sui dossier strategici che purtroppo, la città ancora una volta non ha saputo affrontare con determinazione e successo – spiegano -.
E’ da tempo che non si hanno più notizie relative alle Terme di Riccione: quale situazione attraversa la struttura?, quali passi si stanno facendo?, i progetti presentati circa due anni fa procedono o sono fermi al palo?
La situazione oggi, dalle nostre informazioni, risulta sempre più delicata”.
“Il sindaco in merito si era promosso come “agente facilitatore” per risolvere questo “dilemma imprenditoriale” – continua Riccione Civica -. E’ sempre stato un tema cruciale per tutta la città e, in particolare per la zona sud Abissinia, in quanto si voleva stimolare in sinergia una serie di investimenti sia pubblici che privati.
Ormai è da più di un anno che il silenzio sembra regnare sovrano sull’argomento in oggetto.
Benché le terme di Riccione siano una società privata, il suo futuro incerto ci preoccupa molto, essendo linfa vitale per la zona Abissinia, ed un’enorme attrattiva turistica per tutta la città.
La questione del complesso termale avrebbe dovuto occupare da tempo un posto prioritario nell’agenda amministrativa, senza considerare il fatto che il tema del suo futuro riassetto faceva bella mostra tra le promesse elettorali della giunta Tosi già nelle campagne elettorali del 2014 e del 2017.
Voci contrastanti circa la situazione finanziaria della società deputata alla gestione della struttura, purtroppo si susseguono da settimane e noi di Riccione Civica crediamo sia giunto il momento di riaccendere i riflettori su questo tema”.
“Vorremmo capire, assieme alle eventuali figure economiche interessate direttamente e con le imprese relative all’indotto più prossimo, quali possano essere le prospettive per lo sviluppo delle Terme. E’ interesse primario individuare le azioni che questa amministrazione possa mettere in campo di concreto per questa proprietà, affinché si riesca, nel migliore dei modi, a tracciare un sentiero di salvaguardia credibile oggi e virtuoso per il futuro di un domani.
Il mandato amministrativo sta volgendo al termine e delle annunciate rivoluzioni promesse in campagna elettorale purtroppo non compare nemmeno l’ombra, come del resto dei progetti relativi a tutte le aree “Ceschina” localizzate nella zona sud di Riccione, ormai da troppi anni trascurata.
Il forte timore di Riccione Civica è quello di vedere il complesso termale aggiungersi alla già folta lista delle strutture abbandonate a ridosso dell’arenile. Uno scenario che purtroppo non fa altro che aumentare la percezione di degrado nei luoghi che invece dovrebbero essere immagine e fiore all’occhiello dell’offerta ricettiva della nostra amata Perla Verde”.