Il settore del Fitness sta diventando sempre più di moda, anche in Italia. Ed è proprio un italiano che è riuscito a distinguersi in questo ambito, conquistando il titolo di campione mondiale di Body Building a Miami, per la categoria Men Physique. Il suo nome è Simone Generali (classe 1991), riccionese doc, di professione Personal Trainer. “Mi sono avvicinato alla palestra all’età di 15 anni, dopo aver subito un grave infortunio al ginocchio giocando a calcio. – spiega Simone – Durante il periodo della riabilitazione, ho dovuto frequentare una palestra e proprio in questa occasione mi sono innamorato di questo sport”.
Simone, quanti sono più o meno le persone che praticano questo sport, a livello locale intendo?
“Non conosco numeri precisi, ma credo che il fitness sia un settore veramente in crescita nella provincia, vuoi per moda o per salute, ora sempre più persone si avvicinano alle palestre”.
Questa disciplina viene praticata più da donne o da uomini? Esiste un limite di età per fare quello che fai tu?
“Sicuramente le donne tengono di più alla propria forma fisica, ma per quando riguarda il mondo delle competizioni sono principalmente gli uomini a prenderne parte, infatti sono presenti molte più categorie per gli uomini rispetto alle donne. Tutte le persone di ogni età possono praticare questo sport”.
Anche nel Body building esiste il doping?
“Purtroppo, come in ogni sport anche nel Bodybuilding è presente il doping, specialmente nel mondo delle competizioni. Fortunatamente esistono ancora Federazioni Natural, nella quale io gareggio, dove gli atleti vengono sottoposti a test antidoping e dove si cerca di eliminare radicalmente l’uso di certe sostanze, garantendo una sana e onesta competizione. Frequentando le competizioni ovviamente conosco persone che ne fanno uso, ma non per questo li giudico, ognuno sceglie liberamente cosa fare di se stesso e questo vale non solo per il doping ma anche per tutte le altre sostanze assunte da chi non fa sport”.
Ti alleni in palestra?
“Ovviamente sì, ma pratico anche pugilato”.
Simone, quanto costa a livello fisico ed economico mantenere questo stile di vita?
“I costi sono molto alti sia a livello fisico che mentale e soprattutto economico. Mantenere un alimentazione del genere è molto dispendioso e poi si sommano le spese di tutti i vari integratori. Insomma, preparare una competizione comporta molti sacrifici. Fisicamente e mentalmente è veramente dura, gli allenamenti sono molto pesanti e possono variare dalle due alle quattro ore al giorno, a seconda della fase in cui ci si trova e se a questo sommiamo un regime alimentare che va a ridursi sempre di più man mano che ci si avvicina alla gara, vi posso assicurare che nelle ultime settimane farete fatica anche a scendere dalla macchina o alzarvi da tavola”.
Quindi, quello che più conta è la mente?
“Sì, esatto. L’aspetto mentale è quello più importante, senza una forte motivazione e disciplina non si otterranno grandi risultati, gestire lo stress fisico senza cedere e rispettando la dieta è veramente la cosa più difficile da fare”.
Cosa consiglieresti a un giovane, come te, che vorrebbe avvicinarsi a questo mondo?
“A tutti i giovani consiglierei di non ascoltare i luoghi comuni, ma di documentarsi e studiare. Purtroppo nelle palestre si sentono dire tante cose da persone che non sanno assolutamente come sia fatto il corpo umano e tanto meno come funzioni. Per ottenere quello che si vuole in questo sport è necessaria una buona conoscenza, una grande costanza, tanto sacrificio e una ottima scorta di pazienza”.
Nicola Lucarelli