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Riccione, parte lo studio del fondo Bacchiani sul “castello” degli Agolanti

E’ stato lo stesso architetto Augusto Bacchiani, nel luglio scorso, pochi mesi prima della sua scomparsa avvenuta l’8 ottobre scorso a 82 anni, a consegnare alla Biblioteca comunale di Riccione il corposo carteggio servito come base di studio per la ristrutturazione dell’antica “tumba” riccionese, la fattoria fortificata costruita dalla famiglia riminese degli Agolanti.

“Ritengo che si tratti di un capitale che non debba essere disperso, per essere messo a disposizione degli studiosi a venire”, aveva detto.

Lo stemma originario degli Agolanti

Ora è in via di catalogazione, ma già a disposizione degli studiosi di storia locale, il  fondo documentale composto da faldoni zeppi di documenti, disegni, rilievi e fotografie, comprese le tavole originali del suo progetto di recupero e restauro del “castello”.

“Dopo vent’anni dalla fine dei lavori di restauro e recupero del Castello degli Agolanti – scriveva lo stesso architetto Bacchiani in una lettera indirizzata al sindaco Renata Tosi – sono venuto alla determinazione di cedere alla Biblioteca comunale di Riccione tutta la documentazione relativa alla progettazione e alla realizzazione del restauro”.

La Tomba degli Agolanti

“Si tratta di una notevole quantità di documenti; a partire da quelli della consegna da parte dei proprietari dei reperti lapidei rinvenuti sul posto; la documentazione relativa ai primi interventi di pulizia e indagine effettuate sull’edificio e sul terreno; sulle indagini archeologiche eseguite e su quelle interrotte”.

“Il plico – continua l’architetto nella sua nota – contiene i contributi prestati da studiosi locali, fra i quali una ricerca storica sul Castello e la famiglia Agolanti eseguita nel 1975 dalla scrittrice e poetessa riccionese Rosita Copioli (autrice di un corposo volume “Gli Agolanti e il Castello di Riccione”, 2003, Guaraldi Editore, ndr), incaricata su mia indicazione dai precedenti proprietari; il progetto preliminare del 1985 e quello esecutivo del 1998, le relative relazioni tecniche e la contabilità dei lavori, i progetti esecutivi di struttura e impianti, di particolare interesse specifico”.

Stemma degli Agolanti della chiesa dei Servi a Rimini

“Vi è documentato il rapporto tenuto con le Soprintendenze alle Antichità e ai Monumenti: è inclusa anche un’ipotesi circa l’antica esistenza di una via dei Pellegrini subito a valle del Castello, ove ora si snoda via Caprera”.

“In considerazione dell’importanza che tali documenti rappresentano per la storia di Riccione – concludeva l’architetto Bacchiani nella sua lettera – ritengo che si tratti di un capitale che non debba essere disperso”, confermato in ciò dalle “numerose richieste di consultazione che ho ricevuto da parte di giovani studenti, e intendo cedere l’intero plico dei documenti alla Biblioteca comunale di Riccione perché venga conservato e tenuto a disposizione degli studiosi e curiosi interessati ai vari campi di studio che esso offre”. 

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