Due nuovi selezionati film d’autore nella rassegna di Giometti cinema lunedì 7 e lunedì 14 febbraio sotto il grande schermo del Cinepalace di Riccione, nelle sale sempre sanificate e garantite dal ricambio d’aria automatizzato, nel pieno rispetto delle normative. Le proiezioni, alle ore 21, sono precedute dal gustoso aperitivo offerto da FLOWER BURGER, in protette monoporzioni distribuite nell’ampio foyer della multisala.
Il primo titolo, lunedì 7 febbraio,IL POTERE DEL CANE, diretto da Jane Campion (Premio Oscar per Lezioni di piano) dopo il Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia, si fregia del Golden Globes per la miglior regia, oltre ai premi ottenuti in vari Festival di tutto il mondo. Nel Montana del 1925 due fratelli portano avanti un ranch con un rapporto conflittuale: Phil ama il lavoro duro, incarna una morale naturale tramandata da generazioni di cowboys; George veste abiti neri su misura, cerca moglie e intreccia relazioni borghesi. Con i suoi modi garbati, George riuscirà a sposare la padrona di locanda Rose che finirà per trasferirsi nel ranch con il figlio Peter, quarto ed ultimo personaggio chiave. Ma Phil, il bullo, non tollera la presenza dei due inquilini: Rose perché è una donna, per natura inaffidabile, incapace e subdolamente interessata alle ricchezze della famiglia; Peter, invece, perché è un ragazzo non perfettamente conforme al prototipo del mandriano maschio, bianco e aspirante capobranco.
La lotta tra Phil e il resto del mondo vede contrapporsi due modelli di vita opposti: da un lato c’è chi interpreta una fiera ripetizione della tradizione, dall’altro, invece, chi interpreta la crescita, il progresso e la scoperta del sé come aspetti di una libertà fondata sulla comprensione graduale e lo sviluppo spontaneo delle personalità. Peter e Rose vogliono liberarsi dal giogo di Phil, che rende loro la vita impossibile. Lei, impotente, si darà all’alcol, mentre il giovane Peter – solo apparentemente fragile, mansueto e dissociato – userà tutta la sua intelligenza e autocontrollo per provare a risolvere la situazione.
Bellissimo il finale per comprendere che il cane, il potere da cui liberarsi, è proprio Phil, non come individuo, ma come rappresentante ultimo di quel sistema di valori del mondo del west.
La seconda proposta, lunedì 14 febbraio, Il Capo Perfetto, vanta il record storico di candidature ai Premi Goya, ben 20 nominations per questa commedia campione d’incassi che si prenota per gli Oscar. Una grande interpretazione di Javier Bardem, affascinante, abile, manipolatore, sempre in bilico tra farsa e dramma, l’attore spagnolo si rivela di una bravura incredibile e orchestra un cast che gira intorno a lui in modo assolutamente perfetto. Non c’è una nota stonata nelle interpretazioni né una sbavatura nella sceneggiatura, anch’essa scritta dal regista Fernando Leon de Aranoa. E si ride, si ride di continuo. Ambientato nella provincia madrilena, Blanco, proprietario di una storica azienda spagnola di bilance industriali, amato e stimato dai dipendenti per la sua grande umanità, è in gara con la sua impresa per un premio di eccellenza locale. Considerato da tutti e da se stesso un capo magnanimo, è disposto a qualunque cosa pur risolvere i problemi dei suoi dipendenti affinché non riducano la produttività e gli consentano di aggiudicarsi l’ambito riconoscimento. E mentre la tensione sale per la visita di ispezione della commissione del premio, Blanco inizia a collezionare una serie di errori e comici disastri che lo porteranno a dover dimostrare di essere davvero un capo perfetto.. . La settimana lavorativa mette ogni personaggio davanti alla propria crisi e ai propri obblighi. Risultato? A ogni decisione di Blanco & company il film diventa sempre più dark. E verso la fine la commedia si trasforma in thriller e anche peggio, ma senza perdere mai il sorriso.