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Rimini, via libera al restauro del Tempietto di Sant’Antonio

La Giunta comunale, nella seduta di ieri pomeriggio, ha dato il via al progetto di fattibilità tecnica ed economica per il restauro del “Tempietto Sant’Antonio”, il monumento risalente al 1518, che si trova in Piazza Tre Martiri. 

Il Tempietto dedicato a Sant’Antonio da Padova, infatti necessita di alcuni lavori di riqualificazione e restauro sia interno che esterno, a causa di infiltrazioni provenienti dal manto di copertura in rame e presenza di umidità penetrata dalle fondazioni. Un’occasione di riqualificazione nella quale sarà eseguito anche il restauro completo della statua di S.Antonio in legno policromo, di fattura probabilmente tardo seicentesca, collocata a parete dietro l’altare. 

Il monumento risalente al 1518 ha già subito nel corso degli anni diverse ricostruzioni. Tra queste ci sono anche quelle eseguite per riparare i danni causati dai terremoti del 1672 e del 1916. Fino agli ultimi interventi, degli anni ’50 e ’80, rispettivamente per un restauro dei rivestimenti esterni e per consolidare la cupola e mettere in sicurezza gli elementi lapidei. 

In particolare i lavori adesso si concentreranno nel restauro e nella revisione della copertura, dei paramenti esterni, degli infissi e delle inferriate,  superfici interne, consolidamento degli affreschi interni, la scultura lignea e l’adeguamento degli impianti. 

La colonnina all’interno del Tempietto sul luogo del Miracolo eucaristico della mulaRimini, via libera al restauro del Tempietto di Sant’Antonio

L’intervento  – programmato e progettato dal Settore Settore Facility Management del Comune  per l’anno 2024 – avrà un costo complessivo di 200 mila euro, con una spesa finanziata mediante il contributo “Art Bonus”.

“Si tratta di un progetto inserito nel ‘Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2023/2025’ – dichiara l’Amministrazione comunale – . Dopo i sopralluoghi eseguiti congiuntamente tra il Comune di Rimini e la  Soprintendenza Monumentale, sono state concordate alcune metodologie di intervento. Attualmente sono state realizzate parte delle indagini ed è in corso di redazione il progetto di restauro redatto dai tecnici del Comune, con il supporto di Restauratori esterni all’Amministrazione. Un progetto che una volta definito sarà sottoposto all’autorizzazione della Soprintendenza come prevede la norma sui beni culturali”.

Il Tempietto commemora una dei due miracoli compiuti a Rimini da S. Antonio “da Padova” (il portoghese Fernando Martins de Bulhões, in vita chiamato più spesso “Antonio da Forlì” poichè fu nella città romagnola che si mise in luce come predicatore).

Domenico Beccafumi: “Sant’Antonio e il miracolo della mula” (1537) Museo del Louvre

Secomdo la tradizione, nel 1223 in quel punto la mula dell’eretico patarino Bonovillo, che lo aveva sfidato,  nonostante il digiuno, trascurò la biada per inginocchiarsi di fronte al Santissimo Sacramento. La casa dell’eretico sarebbe stata proprio di fronte al luogo del miracolo, come ricordato da una lapide tutt’ora visibile. L’altro miracolo del predicatore francescano si sarebbe verificato sul porto. Accecati dall’eresia predominante in città, nessun Riminese avrebbe prestato attenzione alle prediche del frate. Antonio si sarebbe allora rivolto verso il mare e subito i pesci sarebbero saliti in superficie per ascoltarlo; tutti meno quelli da allora chiamati “paganelli”, rimasti sul fondale. Il luogo di questo miracolo, presso l’attuale ponte della Resistenza, era ricordato da una chiesetta che dopo varie vicissitudini fu distrutta dalle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale per esigenze difensive e mai più ricostruita.

Paolo Veronese: “Predica di Sant’Antonio ai pesci”, Galleria Borghese

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