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Regioni: l’autonomia conviene, le secessioni costano

Il sistema politico istituzionale locale è chiamato a partecipare e ad esprimersi sul percorso, intrapreso dalla Giunta Regionale Emilia-Romagna, per l’acquisizione di una maggiore autonomia programmatoria e decisionale su taluni temi strategici per lo sviluppo regionale, in applicazione dell’art. 116 della Costituzione.

L’iniziativa, seguita direttamente dal Presidente Stefano Bonaccini e coordinata dall’assessore Emma Petitti, si pone l’obiettivo di valorizzare le vocazioni e le capacità di governo territoriali, senza rinunciare al valore solidaristico e cooperativo nazionale, su cui si fonda il principio costituzionale. Tale principio viene invece minato dall’iniziativa di altre realtà regionali, come Lombardia e Veneto, che hanno scelto la strada dei referendum separatisti, per dar vita ad altre Regioni a statuto speciale, che comunque non evitano la procedura costituzionale e costano milioni di euro ai contribuenti, che potrebbero essere orientati in investimenti.

I temi strategici su cui la Regione Emilia-Romagna chiede maggiore autonomia sono: il lavoro (tutela, sicurezza e formazione), l’impresa la ricerca e l’innovazione, il territorio e l’ambiente, la salute e il welfare.

1. Sui temi del lavoro si vuole garantire il permanere di un esercizio differenziato delle funzioni amministrative e certezza e stabilità dei finanziamenti, per il potenziamento dei servizi e del personale. Affinché si possano assicurare i servizi di orientamento di base e specialistico, il supporto alla ricerca del lavoro e all’autoimpiego, l’attività di qualificazione professionale, il supporto all’attivazione di tirocini e strumenti di conciliazione. Inoltre avvicinare il livello di competenza all’utenza dei servizi (dallo Stato alla Regione) significherebbe regolare meglio la priorità sui beneficiari degli strumenti di sostegno al reddito, rendere più efficaci le azioni di controllo e di contrasto del lavoro irregolare, garantire una risposta formativa rispondente alle opportunità e alla domanda del sistema produttivo territoriale, favorire la collaborazione fra scuola e impresa e la qualificazione dei luoghi di formazione.

2. Sui temi dell’impresa si vuole poter fornire supporto alle imprese nei loro percorsi di internazionalizzazione, soprattutto nella promozione sui mercati esteri e nell’attrazione di investimenti sui nostri territori. Inoltre si vuole acquisire la possibilità di mettere in campo strumenti, normativi e finanziari, per lo sviluppo della ricerca scientifica e della ricerca applicata a supporto dell’innovazione produttiva e sociale.

3. Sui temi del territorio, della rigenerazione urbana, ambientale e infrastrutturale l’obiettivo che si vuole perseguire con una autonomia rinforzata della Regione è quello di superare la frammentazione amministrativa e rendere più snelle ed efficienti le procedure per la realizzazione di infrastrutture e impianti produttivi, per i processi di rigenerazione urbana e per la qualificazione del sistema infrastrutturale a supporto del sistema produttivo. Si vuole il riconoscimento della potestà legislativa regionale in materia ambientale ed i compiti di tutela e sicurezza del territorio attribuiti alle proprie Agenzie. Si vuole acquisire competenza nel contrasto ai fenomeni di dissesto e inquinamento del territorio.

4. Per ciò che riguarda la tutela della salute si chiede maggior flessibilità nella gestione dei capitoli di spesa e la cancellazione di vincoli nell’ambito delle macro voci (farmaci, personale, ecc.). Inoltre si chiede la possibilità di modificare gli assetti di governance della Aziende sanitarie, la possibilità di allargamento delle vaccinazioni obbligatorie, la possibilità di rimodulare i tickets e le esenzioni e maggiori disponibilità di risorse per investimenti (case della salute, apparecchiature biomediche).

5. La Regione Emilia Romagna si prefigge anche di acquisire maggiore autonomia nella capacità di indebitamento per investimenti da parte degli enti locali, nella redistribuzione ed accorpamento delle funzioni amministrative locali, e nel potenziamento degli strumenti per favorire la partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali.

Uno degli aspetti fondamentali nella realizzazione del rafforzamento dell’autonomia regionale e locale è senz’altro quello delle risorse economiche che la Regione chiede di risolvere attraverso la compartecipazione al gettito dei tributi erariali, maggiorati per le regioni che acquisiscono competenze differenziate e rafforzate, nella misura da definire in sede di negoziato con il Governo.

A questo punto l’iter che sarà seguito dalla Regione per arrivare all’approvazione della Legge, che dovrà avvenire con la maggioranza assoluta del parlamento. Il documento di indirizzo della Giunta è portato in discussione nelle commissioni dell’assemblea legislativa regionale e nei consigli provinciali a cui farà seguito il negoziato con il Governo, la sottoscrizione dell’intesa, la presentazione del disegno di legge governativo alle camere e la sua successiva approvazione.

Ultimo aspetto, da non trascurare, la Regione è anche impegnata nella revisione degli assetti istituzionali in seguito all’esito del referendum del 4 dicembre che ha bocciato la cancellazione delle province. Questo percorso verrà portato avanti di pari passo con quello di applicazione dell’art. 116 della Costituzione. Anche questo impegnerà anche il nostro territorio nella ricerca delle migliori soluzioni, tese a non interrompere il percorso di semplificazione e aggregazione istituzionale

Riziero Santi

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