I due consiglieri invitano inoltre la Regione a costituirsi parte civile nei procedimenti che dovessero essere attivati per le “vergognose aggressioni e violenze” accadute a Rimini.
“Favorire condizioni di sicurezza reale e diffusa in regione, insieme agli enti locali e con il contributo indispensabile dello Stato”, ma anche “assicurare una gestione responsabile dei processi migratori”, “mettere in sicurezza il demanio marittimo” e garantire a Rimini “il recupero delle zone periferiche ormai strozzate da microcriminalità, prostituzione e degrado”. Sono le richieste che Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi del Movimento 5 stelle rivolgono alla Giunta regionale in un’interrogazione sugli atti di “violenza” perpetrati nei giorni scorsi a Rimini contro una coppia di turisti e contro un trans. Si tratta – a parere dei firmatari – di “un’inaccettabile tragedia” per le persone che hanno subito gli abusi, ma l’accaduto costituisce anche “una tragedia sociale per la riviera e per l’intera regione”. “Le caratteristiche specifiche di questi atti gravissimi – rilevano – confermano, infatti, che Rimini presenta, come altre aree regionali e del paese, problemi concreti di sicurezza”: c’è quindi la necessità di “provvedere alla riqualificazione delle aree periferiche degradate”, come quella delle ex colonie abbandonate, rifugio, “come è noto a tutti”, di “immigrati irregolari e persone dedite alla microcriminalità”, di “assicurare una presenza reale e diffusa delle forze dell’ordine, adeguata alle esigenze di una città che d’estate quadruplica gli abitanti” e di “realizzare una gestione dei flussi migratori che poggi sulla certezza delle regole per entrare e per rimanere”. Sensoli e Sassi, infine, invitano a valutare la costituzione della Regione come parte civile nei procedimenti che dovessero essere attivati.