“L’Ausl della Romagna è stato il primo progetto di fusione tra aziende sanitarie portato a termine in regione e quindi rappresenta un modello di riferimento per tutti i futuri percorsi di riorganizzazione delle Ausl dell’Emilia-Romagna e come progetto virtuoso va incentivato”. È quanto ribadiscono i consiglieri del Pd, Lia Montalti (prima firmataria), Paolo Zoffoli, Giorgio Pruccoli, Manuela Rontini, Mirco Bagnari, Valentina Ravaioli, Nadia Rossi e Gianni Bessi in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale per chiedere “con quali modalità si stia valorizzando e sostenendo, anche con risorse aggiuntive sia economiche che di personale, questo primo innovativo progetto”. “L’Ausl di Romagna – ricordano gli esponenti del Pd – nasce come progetto di forte innovazione organizzativa e gestionale nell’ambito del Sistema sanitario regionale, fondato sui principi di universalità, equità e solidarietà e finalizzato al continuo miglioramento dell’offerta sanitaria pubblica secondo i criteri dell’integrazione, dell’accesso alle alte specializzazioni, della qualità e della prossimità. Oltre alla volontà di perseguire opportune razionalizzazioni della spesa, si pone come obiettivo principale l’erogazione di servizi sanitari di alto livello qualitativo e quantitativo per i cittadini. Tali obiettivi – segnalano ancora Montalti e colleghi – sono stati esplicitati con l’approvazione, da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria delle “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera“. Di qui la richiesta di incentivare anche con risorse regionali aggiuntive il progetto “virtuoso” che – si sottolinea nell’interrogazione – è stato avviato “anche con il presupposto di ridurre i costi amministrativi al fine di reinvestirli nei servizi del territorio”.