L’Emilia-Romagna ha una nuova legge sullo sport. Approvata con una larghissima maggioranza, e nessun voto contrario, dall’Assemblea legislativa, dopo una larga condivisione con gli enti di promozione sportiva, le associazioni e gli enti locali, la nuova legge semplifica e concentra in diciannove articoli le nuove opportunità per lo sport regionale. Con un obiettivo: portare sempre più persone – soprattutto i giovani – a misurarsi e divertirsi nei campi di gioco, nelle palestre, nelle piscine, negli spazi all’aperto. Poi la conferma di voler puntare sul turismo sportivo legato ai grandi eventi e alle grandi competizioni. E un imperativo: fuori chi bara, per cui le associazioni e i soggetti che hanno ricevuto contributi regionali e che hanno indotto o consentito l’assunzione di prodotti dopanti nelle loro strutture si vedranno revocare i fondi e non potranno averne per almeno 5 anni.
Con 370mila iscritti a federazioni sportive, 870mila iscritti a enti di promozione sportiva e circa 3 milioni di praticanti, la Regione Emilia-Romagna si colloca al di sopra della media nazionale per la pratica sportiva.
“Siamo la terra del wellness e dei motori, siamo una terra di grandi atleti ma anche di una pratica sportiva diffusa. Negli ultimi anni, grazie anche a una forte volontà politica, lo sport è tornato al centro delle politiche della nostra Regione. – sottolineano i consiglieri regionali PD Nadia Rossi e Giorgio Pruccoli – Da oggi la nuova legge regionale sullo sport riunisce le precedenti norme dedicate alla promozione dell’attività sportiva e all’impiantistica, introducendo alcune innovazioni”.
“La legge punta al coinvolgimento delle scuole, favorisce l’accessibilità agli impianti e alla pratica sportiva per disabili e persone in condizione di fragilità e sostiene con fondi ad hoc e nuovi strumenti la manutenzione dell’impiantistica sportiva. Previsto anche un alleggerimento burocratico per le organizzazioni sportive che intendono fare richiesta di contributo regionale per le loro attività, senza rinunciare a regole chiare e trasparenti per l’affidamento della gestione degli impianti. Non viene tralasciato il tema del doping e delle misure per contrastarlo. Un’attenzione specifica è inoltre dedicata agli eventi sportivi capaci di richiamare l’attenzione dei media e del grande pubblico realizzando esternalità positive per l’economia e il turismo locale” sintetizza Giorgio Pruccoli.
“Fondamentale è anche la promozione della parità di genere nelle attività sportive e motorie; in legge viene richiamata la Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport – sottolinea Nadia Rossi, che è capogruppo PD in Commissione Parità e diritti – La prima regola dello sport è libertà di accesso. E per continuare a valorizzare i progetti di integrazione che la nostra Regione mette in campo nelle politiche sociali e sanitarie, non si può prescindere quindi dall’accessibilità di disabili e di persone in condizione di fragilità alla pratica sportiva”.
“La nuova disciplina regionale è frutto di un’ampia condivisione di punti di vista e di obiettivi. Vi hanno contribuito amministratori locali e operatori del mondo dello sport. Con un approccio a trecentosessanta gradi sono riconosciute le finalità della prevenzione e della promozione del benessere psico-fisico, quelle ricreative e sociali dell’attività fisico-motoria e sono veicolati valori e principi universali” conclude la consigliera democratica.