Cerca
Home > Ultima ora Attualità > Regione, CGIL Pesca: “Progettare le isole ecologiche funzionali alla raccolta e gestione dei rifiuti del mare”

Regione, CGIL Pesca: “Progettare le isole ecologiche funzionali alla raccolta e gestione dei rifiuti del mare”

Una relazione del Governo Italiano al Parlamento Europeo, nel 2018, stimava una presenza di materie plastiche pari all’85% dei rifiuti marini – scrivono  in una nota la CGIL di Rimini e Pesca dell’Emilia Romagna – e una produzione annuale a livello mondiale di 300 milioni di tonnellate di materie plastiche di cui almeno 8 milioni di tonnellate dispersi in mare. 

Le reti dei pescatori sono piene, ma perché tanti di loro quando pescano accidentalmente dei rifiuti di plastica li rigettano in mare? La risposta ricorrente è: troppa burocrazia nella resa, difficoltà nella classificazione del rifiuto, oneri in più da pagare.

Il ritardo patologico con il quale a livello planetario si sta affrontando il tema della salvaguardia dell’ambiente e nello specifico della plastica dispersa in terra e in mare coinvolge anche l’arretratezza con cui le marinerie e le Amministrazioni Comunali stanno affrontando il problema. Certo le complicazioni non mancano a partire dalle interpretazioni delle leggi che spesso si sovrappongono una all’altra, dai palleggi tra competenze e territorialità, dalla stessa definizione di rifiuto, fino alla scarsa azione di coesione tra i soggetti coinvolti.

Siti di raccolta in banchina

Ma, come per tutte le questioni complesse, affinché le cose non restino come sono – prosegue la nota – è importante identificare anche degli obiettivi minimi da raggiungere come ad esempio l’organizzazione di siti di prima raccolta differenziata della plastica in aree vicine ai punti di sbarco. La consuetudine di prelevare la plastica assieme al pescato sarebbe una buona pratica volta a diventare un’azione di manutenzione ordinaria delle aree di pesca, riducendo gli effetti di dispersione e contaminazione. 

Riteniamo pertanto un fatto positivo il bando emesso dal Flag-Costa dell’Emilia Romagna (il gruppo di azione locale pubblico-privato attivo nel settore pesca per l’intero territorio costiero della Regione Emilia-Romagna) per dare attuazione ad una delle idee premiate denominata “Progettare in modo coordinato isole ecologiche funzionali alla raccolta e gestione dei rifiuti del mare, nonché contenitori destinati alla raccolta e gestione del pesce non rigettato in mare e non destinato alla vendita”. Il contributo per ogni domanda va da un minimo di 10.000 ad un massimo di 40.000 e i soggetti ammissibili al finanziamento sono le Amministrazioni Comunali.

Auspichiamo che i Comuni della riviera riminese facciano richiesta del contributo.

Deposito gratuito del rifiuto

Alla domanda rispetto all’eventuale tariffa rifiuti da pagare da parte dei pescatori – continua la CGIL Pesca Emilia Romagna – risponde invece la direttiva UE del 2019 che doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 28 giugno 2021. La direttiva prevede che per i rifiuti accidentalmente pescati e raccolti nelle reti durante le operazioni di pesca, non si imponga alcuna tariffa diretta. 

Filiera di sbarco collegata alla filiera per rifiuti urbani

I pescatori sono detentori di informazioni preziose e vanno sostenuti nella difesa del mare e delle risorse che dal mare derivano. Questa attività di pulizia volontaria determinata dal lavoro va valorizzata e agganciata a filiere potenzialmente redditizie e sostenibili. Proposte in questa direzione sono state indicate anche nel Progetto Pesca elaborato dalla FLAI CGIL nazionale, come la creazione di una filiera di sbarco collegata alla filiera che già opera in banchina per i rifiuti urbani inserendo questa attività in piani locali di gestione e monitoraggio attraverso nuova formazione e nuove professionalità.

Resta il fatto che l’accumulo va aggredito – conclude la nota – a valle ma soprattutto a monte e questo riguarda prima di tutto il nostro stile di vita e di consumo”.

Ultimi Articoli

Scroll Up