Marina Zaoli ha messo insieme una raccolta di giocattoli dai primi del Novecento a oggi. La collezione nel 2017 era diventata anche una mostra, ‘Il Borgo dei balocchi’ dall’8 dicembre al 6 gennaio con l’associazione Zeinta di Borg’. “Il percorso era stato pensato per unire le varie generazioni e far sognare di nuovo i bambini delle varie epoche facendo entrare anche le nuove generazioni all’interno di quel loro sogno”, ricorda.
La mostra raccontava come è cambiato il mdo di ‘baloccarsi’ dagli inizi del 900 ad oggi: con bambole, costruzioni, macchinine, soldatini, con tutt i giocattoli suddivisi per periodi storici.
Zaoli sta cercando da anni di trovare qualcuno che possa essere interessato alla collezione, per allestire una mostra permanente, “o comunque una zona dedicata ai ragazzi”.
“Ho anche un progetto – spiega – e mi sarebbe piaciuto affidarmi a un ente pubblico al quale comunque li regalerei”.
Ci sono anche pezzi rari, come cavalli a dondolo del ‘900 e bambole d’epoca e di celluloide fino ad arrivare alle ‘Reeborn’ dei giorni nostri (per le femmine), allo stesso modo dalle costruzioni di legno o dal Meccano (per i maschietti) fino ad arrivare ai giochi elettronici. “Inoltre ci potrebbero essere laboratori per bambini”.
“E’ stato interessante raccontare anche l’uso di tanti materiali diversi nel corso degli anni – dice ancora Marina Zaoli –
Ad esempio, una cosa che mi è sembrata particolare è il nome del pannolenci, tessuto creato proprio per le bambole e il cui nome è l’acronimo delle parole latine ludus est nobis constanter industria. Attraverso i giocattoli si legge la storia”.