Il Pd per il NO, nato per sottolineare come sulla riforma costituzionale esista anche un’altra posizione interna al partito riminese, annuncia una serie di iniziative pubbliche di informazione (e sensibilizzazione) sul tema referendario.
Il primo appuntamento in calendario è previsto per mercoledì 19 ottobre con l’evento “Partecipazione e sovranità popolare: dialogo con Ignazio Marino”.
L’ex sindaco di Roma sarà a Rimini, a partire dalle 17,30 alla Sala degli Archi di piazza Cavour, per presentare il suo ultimo libro Un marziano a Roma (edito da Feltrinelli) e per parlare di referendum costituzionale.
“Una voce autorevole quella di Ignazio Marino – spiega il consigliere comunale Simone Bertozzi, che modererà l’incontro – un punto di vista certamente interessante che merita di essere ascoltato. La vicenda Marino, riassunta nel libro con dovizia di particolari, diventa uno spunto interessante anche per affrontare la riorganizzazione di un partito che deve tornare a parlare alla gente. Con il voto al referendum non è in gioco la leadership di Renzi, né la solidità o meno del Governo, ma il concetto di partecipazione e sovranità popolare. Un pasticcio che rischia di ingolfare il nostro iter legislativo e togliere ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti”.
Secondo l’ex assessore Roberto Biagini, il passo successivo sarà quello “di andare a spiegare pubblicamente le ragioni del NO agli elettori e simpatizzanti del Pd, nei circoli o altri luoghi, senza la semplificazione di slogan e spot. E’ importante far capire l’impatto che questo DDL Costituzionale, pasticciato e difficilmente intelligibile, potrà avere sugli equilibri politico-costituzionali. Soprattutto perché, collegato all’Italicum, rischia di trasformare anche la nostra forma di Governo, rendendo il Parlamento subalterno ad un Governo guidato da un “premier forte” o, come si suol dire, da un “sindaco d’Italia”“.
Fanno parte del comitato, tra gli altri, anche l’ex consigliere comunale Carlo Mazzocchi, il sindacalista Massimo Fusini e Sonia Migani, ex coordinatrice della mozione Civati.
