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Recinzioni elettriche: quali sono le normative che le regolano?

I.P.

Le recinzioni elettriche sono dei sistemi del tutto legali che vengono utilizzati comunemente da piccoli e grandi allevatori e agricoltori, come protezione per i propri campi e animali, ma anche per delimitare il proprio territorio, evitando l’eventuale intrusione della fauna selvatica che potrebbe causare danni. Qualsiasi tipo di recinzione elettrica necessita del collegamento ad un elettrificatore.

 

Per essere a norma, è importante che le recinzioni abbiano il marchio CE, e che rispettino le poche regole vigenti. A tal proposito, la normativa che fa riferimento ai recinti elettrici è la A12.

 

Ma cosa prevede?

In sostanza stabilisce che se in Europa, e quindi anche in Italia, vengono installati degli elettrificatori che sono in grado di rilasciare un’energia superiore o pari a 5 Joule, è fondamentale che siano dotati di un dispositivo di sicurezza. La presenza di questo dispositivo assicura che l’energia massima venga rilasciata in un tempo che sia entro quello di sicurezza.

 

La normativa, inoltre, prevede che tutti i recinti elettrici siano segnalati mediante appositi cartelli che abbiano il simbolo della mano con le tre scosse, posti sulla recinzione ad intervalli regolari, a circa 50 metri di distanza l’uno dall’altro oppure anche in prossimità dei cancelli. Questo per evitare che chiunque si avvicini possa prendere la scossa, ed avere delle eventuali ripercussioni nel caso in cui soffra di particolari problemi di salute.

 

  • L’elettrificatore, cos’è e come funziona

 

Possiamo considerare l’elettrificatore come il cuore di un recinto elettrico, dato che è quello che crea gli impulsi. È collegato al terreno, tramite un sistema di messa a terra, e con il materiale conduttore del recinto, costituito da cavi elettrici, ed altri elementi come pali e isolatori.

 

Quando un animale o anche una persona tocca il recinto, si crea come un collegamento tra il terreno e il materiale, di conseguenza il circuito si chiude. Quindi l’elettricità viene generata dall’elettrificatore, passa dal materiale conduttore, scarica sull’animale, e infine attraversa il terreno tornando all’elettrificatore attraverso il materiale conduttore e il palo di messa a terra.

 

L’elettrificatore crea degli impulsi regolari, che possono essere fastidiosi sia per l’uomo che per l’animale, ma non sono pericolosi (fatta eccezione per determinati individui con determinate patologie), in quanto l’obiettivo non è quello di ferire, ma solo “infastidire” ed educare gli animali in modo che non si avvicinino alla recinzione.

Gli impulsi devono rispettare una determinata frequenza: non possono infatti, essere più di 40 al minuto. Non solo: visto che si ha la possibilità di installare anche più di un elettrificatore sullo stesso recinto, è necessario che questi distanzino minimo 2,5 metri. Questa è una precauzione necessaria, dato che gli impulsi frequenti potrebbero risultare pericolosi.

 

Dato che l’alimentazione dell’elettrificatore avviene tramite una presa 220V, e visto che il dispositivo potrebbe essere soggetto a fulmini, è necessario che la presa di terra non sia la stessa dell’impianto elettrico di casa. Questo accorgimento è necessario così da evitare che si possano verificare dei possibili rientri di corrente dalla recinzione all’impianto di casa o altre situazioni dannose. Dobbiamo quindi considerarli come due circuiti distinti, onde evitare problemi non desiderati.

 

È infine importante che il cavo, che serve a collegare il recinto, sia altamente isolante: lo stesso verrà utilizzato anche per i collegamenti esterni al recinto così da evitare dispersioni o scariche inutili. È quindi da escludere, l’utilizzo di cavi elettrici normali, in quanto non hanno le stesse capacità di isolamento, e pertanto non sarebbero idonei.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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