Un corvo s’è posato sull’albero davanti alla mia finestra.
Non era mica il corvo di Ted Hughes né quello di Galway Kinnell.
Non era neanche quello di Frost, di Pasternak o di Lorca.
Non era uno dei corvi di Omero, sazi di sangue
dopo la battaglia. Era un corvo qualsiasi.
Uno che in vita sua non è mai riuscito a trovare il suo posto
né a far niente che valga la pena di raccontare.
È rimasto appollaiato sul ramo qualche istante.
Poi s’è levato in volo ed è uscito maestosamente
dalla mia vita.
Raymond Carver (Clatskanie [Stati Uniti d’America], 1938 – Port Angeles 1988)