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I ragazzi di “Mangio”, profeti dei passatelli a Londra

I sapori romagnoli non smettono di deliziare i palati anglosassoni. E i londinesi, avvezzi al fish and cheaps, continuano a stupirsi di fronte ai piatti italiani. L’ultima scommessa è quella dello chef del Marè di Cesenatico,  il ristorante sul molo guidato  da Luca Zaccheroni, figlio dell’allenatore Alberto. 

Lo chef è Omar Casali, che assieme agli ex compagni di scuola di Cesenatico Franesco Delvecchio, Filippo Canali e il milanese, cesenate d’adozione, Gianmario Galluzzi ha deciso di iniziare un’avventura gastronomica fuori confine.

E così, a dicembre 2014, tra la cattedrale di Saint Paul e il Millenium Bridge, a Londra si accendono i fornelli di “Mangio“.

“Abbiamo subito puntato ad aprire l’attivitá in una location importante e di prestigio – racconta Omar Casali – e questo ha reso l’investimento un po’ più complicato. È stato praticamente impossibile conquistare la fiducia dei grandi gruppi immobiliari, che preferiscono cedere gli affitti alle varie catene internazionali o vetrine già note. Là eravamo degli sconosciuti, e altri hanno avuto la precedenza su di noi”.

“Ma siamo stati fortunati – prosegue – a incontrare un imprenditore che conosceva le terre romagnole e se ne era appassionato. Soprattutto era rimasto molto affascinato da Santarcangelo. Inoltre era già stato un mio cliente in uno dei ristoranti nei quali ho lavorato, sempre come chef. Questo signore ha creduto e “investito” nella nostra iniziativa, ha capito che non si trattava del solito locale turistico, ma di un progetto con una identità precisa e decorosa. Così dopo il suo ok e la firma del contratto, siamo partiti”.
La cucina di Mangio sforna pasta fresca ripiena, a prezzi nettamente più contenuti rispetto a quelli richiesti dagli altri ristoranti di Londra.
I quattro amici infatti si erano prefissati tra gli obiettivi quello di non far spendere ai loro clienti chissà quali cifre, ma di mantenere i costi accessibili a tutti. Un piatto si aggira infatti attorno alle sei sterline, poco meno di sei euro.

Tra le proposte del menù, le più classiche fra le nostre paste fatte in casa: ravioli e cappelletti. Ma anche creazioni come la zuppa con bacon e funghi al timo. Discorso a parte per i passatelli: oltre Manica non li conosceva nessuno e inizialmente Omar si limitava a offrirli come assaggio. Successo immediato, che in breve si è allargato da una clientela per lo più di italiani a una più variegata e multietnica.

Tante le idee in cantiere, come aprire nuovi locali non solo nella City, ma anchein altri Paesi. Intanto entro la fine dell’anno sarà inaugurato un secondo Mangioa Londra, poi partirà Mangio street food: un’Ape car personalizzata che sosterà di quartiere in quartiere per cucinare la pasta “a vista”.

Ma ora cosa succede con la Brexit?

Intanto, i prezzi delle materie prime hanno subito una impennata del 10%, perché si tratta ovviamente di prodotti tutti made in Italy e il crollo della sterlina li ha rincarati. Anche se non è difficile trovarli nel Regno Unito: “Per le prime forniture, inizialmente, ci eravamo rivolti direttamente ad aziende italiane – spiega Casali – ora però abbiamo avuto modo di conoscere anche distributori italiani presenti qui in Inghilterra”.

Ma tirando le somme, meglio Londra o la Romagna?
“Londra mi piace moltissimo, ma ancora di più quando acquisto un biglietto di ritorno – confessa Omar -. A Cesenatico ho la mia famiglia, i miei amici e la mia clientela con cui ho instaurato un legame molto bello. E questi sono valori che superano le soddisfazioni economiche.E poi a Cesenatico c’è il mare…” – conclude sorridendo.

Benedetta Cicognani

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