La partita di domenica del Rimini col Bellaria si avvicina, mentre gli abbonamenti si avviano a raggiungere la cifra di circa 1500.
Un comunicato, emesso questo pomeriggio dalla società, mi impone però alcune riflessioni. Si detta la posizione della società, preso atto delle decisioni emesse dal giudice sportivo aventi oggetto Sampierana-Rimini di domenica scorsa.
Riassumendo brevemente, dopo 90 minuti la vittoria rocambolesca del Rimini nel finale infiamma gli ultimi minuti di gara e l’immediato dopo gara, quando i giocatori di entrambe le squadre raggiungono gli spogliatoi.
Quello che si sapeva con certezza è che l’ espulsione di Scotti non sarebbe stata indolore, non stupiscono quindi le 2 giornate di squalifica guadagnate dall’estremo difensore biancorosso, quanto la multa comminata al Rimini F.C. per le intemperanze dei propri tifosi al seguito.
Premesso che la frase riportata nelle motivazioni recita “in quanto propri sostenitori dopo il termine della gara insultavano i giocatori dell’altra squadra e lanciavano sassi verso gli spogliatoi” il comunicato e’ questo:
“In merito alle decisioni del giudice sportivo relative alla gara disputata domenica sul terreno della Sampierana, che hanno portato alla squalifica di Francesco Scotti e a 300 euro di ammenda alla società per le intemperanze dei propri tifosi, il Rimini F. C. comunica quanto segue.
Quanto accaduto non è in alcun modo compatibile con i valori e la filosofia propri della società. Fin dalla presentazione del nuovo progetto il Rimini F. C. ha spiegato, e con estrema chiarezza, che i principi della società si basano sulla sportività e sul rispetto degli avversari, sia in campo che fuori dal rettangolo di gioco. Allo stesso tempo, e con altrettanta chiarezza, è stato affermato come la società non avrebbe tollerato situazioni contrarie ai suddetti valori. Né da parte dei propri tesserati, né da parte dei propri sostenitori.
Per il Rimini F. C. quanto accaduto domenica è un gravissimo danno di immagine, un danno di gran lunga superiore alle due giornate di squalifica inflitte al proprio portiere o alla multa comminata alla società.
Francesco Scotti verrà convocato e sanzionato in maniera congrua.
Considerato il fatto che il Rimini F. C. non intende sostenere costi legati a episodi di violenza o anti-sportività, la società pretende che i responsabili delle intemperanze raccolgano e versino alla stessa il corrispettivo della sanzione stabilita dal giudice sportivo”.
Prima considerazione: lanciare sassi e lanciare insulti non è la stessa cosa.
Andrebbe stabilito in primis se quella riga riporta una forzatura tesa a consolidare una tesi forte abbastanza per giustificare una multa, o realmente sono volati oggetti che potevano fare male.
Ciò premesso, prima di dire esattamente cosa penso guardando le cose da entrambi i punti di vista – quello del tifoso e quello societario – mi permetto di fare presente che i rischi di ordine pubblico di un Rimini che arriva in campi sportivi non strutturati e in città non organizzate e pronte a gestire la situazione spalti, era un tema che doveva essere primario nell’orientare le scelte mentre, forse, risulta essere stato un pochino trascurato.
Ma l’acqua passata non macina più,’ perciò veniamo all’oggi.
Il Rimini è in Eccellenza, sta disputando questo campionato e ogni trasferta potenzialmente presenterà situazioni identiche a quella vissuta domenica scorsa.
Comprendo le tematiche espresse nel comunicato della società, bisogna lavorare affinché la mentalità che si respira intorno ai campi di calcio cambi ma… sì c’è un “ma”.
Roma non è stata fatta in un giorno e una tifoseria – ne più ne meno come tutte le altre – non può mutare il proprio dna in 42 giorni, quelli passati dall’insediamento di questa società.
Quindi frasi dure come “gravissimo danno di immagine, un danno di gran lunga superiore alle due giornate di squalifica inflitte al proprio portiere o alla multa comminata alla società”, oppure “la società pretende che i responsabili delle intemperanze raccolgano e versino alla stessa il corrispettivo della sanzione stabilita”, potevano essere, se non evitate, perlomeno edulcorate, con l’obiettivo di creare un dialogo franco e non pubblico su questi e in generale su tutti i temi che riguardano la tifoseria.
Cambiando casacca, parlando da tifoso, lancio un appello affinché si instauri un codice spontaneo di autodisciplina, atto a prevenire il più possibile eventi di questa natura. Perchè al di là della multa o di qualunque situazione simile, a rischio c”è la possibilità di continuare a seguire il Rimini in trasferta. La soluzione piuù semplice, purtroppo , potrebbe essere infatti vietare le trasferte o in qualche modo limitarle.
Credo sia necessario che anche i tifosi si interroghino in merito alle conseguenze che scaturiscono da queste situazioni. Situazioni che ne preparano di simili, con rischi sempre maggiori.
Dobbiamo uscire prima possibile da questo campionato, dobbiamo lavorare tutti uniti affinche’ si riesca a farlo.
Anche maturare in queste situazioni evitando derive violente e pericolose esprime passione e tifo per la squadra.
Ultima cosa, il Rimini non e’ stato penalizzato.
I 4 punti comminati oggi sono imputati alla vecchia ragione sociale; non iscritta, ma ancora esistente.
Forza Rimini!
Emanuele Pironi