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Radio Bakery Pastrocchio: a Riccione la web radio del futuro

Di web radio ce ne sono tante. Dalla nascita delle radio libere in fm negli anni ’70 fino all’avvento di internet e l’evoluzione dalla radio classica in web radio, appunto, a partire dal 1998. Esiste una web radio, però, che si differenzia dalle altre. Perché?

Semplicemente perché va in onda all’interno di un bar. Sì, avete capito bene, una web radio che, oltre a mettere della buona musica 24 su 24, sette giorni su sette, intrattiene gli avventori del locale a caccia di un po’ di relax, e non solo loro. A condurre i giochi da circa un anno e mezzo, con un microfono in mano, c’è un folto gruppo di speaker e dj giovani e dinamici che sanno coinvolgere e raccontare tutto quello che accade, attraverso programmi, interviste e rubriche davvero interessanti. Si chiama Radio Bakery, è la prima radio coffe bakery e la potete trovare all’interno del Pastrocchio di Riccione. Il Direttore artistico/dj di questa web radio si chiama Cristian D’Emilio, ha 34 anni ed è di Riccione.

Cristian D'Emilio

Cristian D’Emilio

D’Emilio, che tipo di web radio è la vostra?

«Radio Bakery è una Web Radio composta da programmi live streaming e da playlist musicali. Con la programmazione musicale cerchiamo di rispecchiare anche l’aria che si respira all’interno di Pastrocchio, coffee bakery senza il quale Radio Bakery non sarebbe nata».

Qual è la differenza con le altre web radio?

«La cosa che ci differenzia maggiormente da altre realtà radiofoniche è la scelta di coinvolgere chiunque abbia da raccontare la propria storia. Infatti quasi la totalità dei programmi inseriti in palinsesto hanno come fulcro ‘l’intervista’ proprio per ascoltare e far ascoltare cos’hanno da raccontarci le persone che vivono le nostre zone. Non a caso il nostro pay off è ‘LIVE TOGETHER’».

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Quando è nata l’idea di creare Radio Bakery?

«L’idea è partita da Fabio Ubaldi, titolare del Pastrocchio. Non si voleva limitare a caratterizzare il locale con la sola musica ma ha voluto dare una voce proprio per raccontare delle storie. Poi ha coinvolto anche me che, con enorme piacere, ho cominciato a pensare a come poter realizzare la sua idea, coinvolgendo il collega Luca Oliva che mi ha aiutato a gestire la parte web. La voce ha cominciato a circolare e via via si sono aggiunti tutti gli speaker che oggi popolano il palinsesto».

Quanti dj si alternano?

«Ogni sera d’apertura del Pastrocchio si alternato dj e speaker e durante il weekend anche durante i pomeriggi. Ad oggi ne contiamo 18: ragazzi e ragazze che hanno una carica ed un entusiasmo incredibile!».

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Che genere di musicate si può ascoltare su Radio Bakery?

«Il genere musicale è vario e cambia molto in base alla stagione, ossia in base alla presenza più o meno intensa del sole. Alterniamo un ‘alternative pop’ al jazz, dal northern soul all’hip-hop. Ci piace inoltre creare collegamenti con chi la musica la crea. Ci piace stare a contatto e parlare con la gente, per questo quando conosciamo artisti emergenti o etichette ci facciamo mandare i brani e li inseriamo direttamente in programmazione».

Avete molti fan che vi seguono?

«Abbiamo due canali in cui puoi ascoltare Radio Bakery. Su www.radiobakery.it (radio tradizionale) oppure la diretta live streaming di Facebook. Ad esempio una diretta live su Facebook totalizza in media un migliaio di views tra la diretta ed i giorni successivi. È molto bello, tra l’altro, vedere che le persone che ci seguono amino le storie che raccontiamo e ci facciamo raccontare».

Ne esistono molte di web radio a livello locale?

«Non siamo certamente gli unici, credo. L’unicità la troviamo nell’essere una radio all’interno di un Coffee Bakery e questo ci piace da matti! Mentre una cosa che ci rende molto orgogliosi è il fatto che spesso le web radio sono solite a chiudere per mancanza di stimoli. Noi continuiamo ad averne sempre di più, proprio, perché siamo dei ‘chiacchieroni’».

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Secondo lei, quali fattori stanno determinando il vostro successo?

«Come dicevo sopra, amiamo stare con la gente. Soprattutto, ci piace ascoltare quello che hanno da raccontarci. Perché non farlo davanti ad un microfono? Perché non fare ascoltare queste storie a chi le vuole sentire? Noi siamo il collegamento tra chi ha da raccontare e chi vuole ascoltare e lo saremmo comunque».

Il futuro della radio correrà sempre sul web?

«Le statistiche dicono questo. In America lo share di mercato delle web radio è sempre più grande a discapito della tradizionale. Oggi siamo sempre connessi, tutto il giorno, tutti i giorni ed ascoltare ciò che si vuole è sempre più facile. A me ancora l’FM affascina tantissimo e quando posso ascolto sempre ‘la radio’, perché mi piacciono gli speaker, mi piacciono i programmi tematici. Nel nostro caso alterniamo dj/speaker a programmazione musicale proprio per cercare di riproporre appunto un ‘palinsesto tradizionale’».

Nicola Luccarelli

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