Si è concluso nel fine settimana il XIX Congresso nazionale di Radicali Italiani, tenutosi in forma totalmente online a causa del Covid. L’evento ha confermato i vertici del partito: Massimiliano Iervolino Segretario, Giulia Crivellini Tesoriera e Igor Boni Presidente. Il Congresso ha potuto votare le cariche ed i documenti presentati tramite una piattaforma.
Eletto anche il nuovo Comitato nazionale, nel quale siederà anche il bellariese Jacopo Vasini, militante radicale e tesoriere +Europa Rimini.
“Sono onorato di far parte del Comitato Nazionale e spero di continuare sulla scia dei compagni radiali di Rimini che negli anni hanno portato avanti importanti battaglie legate all’ambiente come “Basta Merda in Mare”. Il mio impegno è quello di far avvicinare i giovani alla politica e lasciare il mondo un po’ migliore di come l’ho trovato combattendo contro una realtà che vede l’Adriatico sempre più un mare di plastica e le nostre spiagge invase dalle calze delle cozze.
Sarei veramente felice se, in questo anno di Comitato Nazionale, riuscissi a trovare altri compagni interessati ad aprire un’associazione radicale a Rimini, siamo stati una città importante per la storia radicale e per la lotta antiproibizionista: Congresso a Rimini del 1983, il comizio/scontro di Pannella in piazza Cavour1989, Congresso del Cora a San Patrignano nel 1995, l’aggancio con Piero Welby portato all’attenzione nazionale dai radicali riminesi nel 2003/2004 e il suo prezioso contributo nella rubrica sulla “La Voce di Romagna” a firma Il Calibano, Congresso di Radicali Italiani a Riccione nel 2005.
Sarà un anno politicamente difficile, ma è proprio nei momenti difficili che la società si ricorda dei Radicali!”
Nella mozione finale il Congresso sottolinea la centralità dell’iniziativa di battaglie storiche, come quella per la legalizzazione della cannabis, per la difesa del diritto all’aborto, messo in discussione in alcuni Paesi come la Polonia, per i referendum e gli strumenti di iniziativa popolare. Ma predispone anche un manifesto ambientalista denominato “Chiudiamo i conti con il passato” da rivolgere al Parlamento attraverso una petizione su cui raccogliere le firme e al ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, al fine di superare le enormi criticità che da decenni opprimono l’Italia “come la mancata bonifica dei siti di interesse nazionale – si legge nel documento – l’assenza di depurazione delle acque in diverse zone del Paese, la cattiva qualità dell’aria, il consumo e la mancata protezione del suolo e la immonda gestione dei rifiuti, convocando inoltre un appuntamento pubblico con esperti, movimenti, associazioni ambientaliste e attori istituzionali”.