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Questa notte si ritorna all’ora solare, ma perché spostiamo le lancette?

Questa notte si dorme un’ora in in più, ma le giornate appariranno bruscamente più corte: è finita l’ora legale, si torna all’ora solare. C’è chi crede che anche questa idea faccia parte delle “diavolerie” della modernità, tutta tesa a stravolgere i ritmi della natura. Senza riflettere sul fatto che niente di vi è di più artificiale che dividere il tempo in unità di misura da contare con un orologio. E senza forse sapere che la trovata di spostare le lancette non è affatto recente.

Tutto nacque da un’idea di Benjamin Franklin, che nel 1784 pubblicò in America una suo studio per risparmiare energia. Il suo pensiero non ebbe però seguito fino al 1907, quando la proposta venne ripresa dall’inglese William Willet . Fu però nel pieno della Grande Guerra, nel 1916, che il provvedimento prese piede in molti Paesi, che ne avevano constatato l’utilità proprio nel momento in cui il risparmio di energia diveniva un fattore strategico.

Anche l’Italia seguì immediatamente la Gran Bretagna e in quel 1916 per la prima volta si passò dall’ora solare a quella legale, attraverso il decreto legislativo in uso fino al 1920.

Durante la Seconda guerra mondiale l’ora solare fu abolita e ripristinata diverse volte, fino ad essere adottata in modo definitivo nel 1965, a causa della crisi energetica.

Durante i mesi dell’ora legale in Italia nel 2015 abbiamo risparmiato 552 gigawattori. Così suddivisi per mese:

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L’ora solare è attualmente adottata da molti Paesi durante la stagione invernale per sfruttare al meglio la luce del sole e ridurre le spese per il consumo di elettricità, infatti se è vero che il tramonto avviene con un’ora di anticipo, si acquista un’ora fondamentale all’alba, il momento in cui in tutte le famiglie ci si sveglia e ci si prepara per andare a scuola o al lavoro.

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