Con sentenza breve pubblicata oggi [20 ottobre] la Sezione II-bis del TAR del Lazio, presieduta dalla Dott.sa Elena Stanizzi, ha rigettato il ricorso promosso avverso gli atti di indizione del referendum e lo stesso quesito referendario, ritenendolo “inammissibile per difetto assoluto di giurisdizione”. “I Giudici amministrativi, come rilevato puntualmente in sentenza, hanno accolto l’eccezione sollevata sia dall’Avvocatura di Stato che dal Comitato nostro assistito”, commentano gli avvocati Lucio Berardi, Salvatore Menditto e David Giuseppe Apolloni, difensori del “Comitato Basta un sì Riccione – Generazione SI”, unico Comitato intervenuto ad opponendum, ovvero in difesa della legittimità del quesito.
“Con il richiamo al “difetto assoluto di giurisdizione – proseguono i legali – il TAR ha ritenuto che gli atti impugnati dai ricorrenti fossero “insindacabili”, e, cioè, che non vi sia un “giudice nazionale” che possa esprimersi sulla loro correttezza, e ciò consente di ritenerne accertata anche la sostanziale legittimità. Un plauso particolare>> – proseguono i legali – <<va fatto all’operato, non facile, del Collegio, che ha affrontato la questione con particolare scrupolo ed attenzione, come dimostrato sia dall’accuratezza della disamina operata nella pronuncia che dalla possibilità data nel corso della discussione, a tutte le parti, anche quelle intervenute ad opponendum, nettamente in minoranza, di rappresentare compiutamente le proprie ragioni”. “Volendo prescindere dalle pure rilevati questioni giuridiche – osserva il coordinatore del Comitato Tommaso Pazzaglini – il TAR, di fatto, ha riconosciuto in capo agli elettori la piena facoltà di orientare la propria scelta di voto sul quesito referendario approvato, ritenendo irrilevante, e comunque, non lesiva, la formulazione testuale dello stesso, così come sostenuto nelle nostre difese”.
“C’è, ovviamente, la possibilità che i ricorrenti possano impugnare la sentenza, chiedendone l’immediata sospensione degli effetti, con la conseguenza di rendere ancora incerta l’effettiva data della votazione, fissata per il 4 dicembre – conclude l’Avvocato Lucio Berardi – anche se il Consiglio di Stato dovrebbe giungere, così come ha fatto il TAR, ad una pronuncia molto rapida, proprio per evitare situazioni di stallo e di confusione”.
In ogni caso, resta l’incognita rappresentata dagli altri ricorsi pendenti, promossi sempre al TAR Lazio dal CODACONS (discussione fissata per il 26 ottobre) e dal Prof. Onida (udienza non ancora fissata), e se è vero che difficilmente lo stesso Giudice si discosterà dalla decisione già assunta, nulla si può prevedere sull’esito di quello presentato dallo stesso Prof. Onida innanzi al Tribunale di Milano.