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“Quella volta a Riccione” dà vita all’associazione culturale CreArTe

“Quella volta a Riccione” sta proseguendo il suo viaggio all’interno della città e, proprio grazie al rapporto di empatia e reciprocità che si è instaurato con parte della popolazione intervistata da Roberta Pontrandolfo, ideatrice del format, è giunto il momento in cui hanno deciso di costituire un’associazione culturale CreArTe, composta già da 25 associati e guidata da un direttivo, votato all’unanimità:
il Presidente Roberta Pontrandolfo, laureata in scenografia presso l’Accademia Belle Arti di Roma dove conia la scenografia della comunicazione; Il Vicepresidente Veronica Villa, laureata in canto rinascimentale e barocco presso il Conservatorio B.Maderna di Cesena.
Il Segretario – Tesoriere Alina Selenski, specializzata in scienze politiche e relazioni economiche internazionali.

L’associazione ha lo scopo di promuovere, sviluppare, condividere ed organizzare attività nell’ambito dell’arte a partire dalla musica, artigianato, balletto, canto e scrittura ai fini di valorizzare tutta l’espressione creativa dell’identità territoriale in un percorso itinerante che tradurrà il suo genius loci in una serie di appuntamenti a tema.

“Abbiamo una vision tale per cui vogliamo rendere la città come un grande teatro a cielo aperto in cui prevalga la bellezza artistica e creativa di tutti quegli esseri umani che vivono d’arte e possono trasmetterla per dare il loro personale contributo al miglioramento della società – spiegano -. Nessuno ci può vietare di fare della città e della spiaggia luoghi performanti in tutta la loro bellezza che si apre anche a livello nazionale ed internazionale. Vogliamo animare le vetrine, quelle spente perché sfitte. I turisti, quando passeggiano, devono avere un’immagine della città sempre al passo con l’arte. I negozi senza vita, data anche la crisi, trasmettono tristezza e non sono indicative di una località balneare degna di un turismo che ricerca il particolare artistico e la pienezza di un fare creativo di cui questa è pregna che deve cominciare ad avere i suoi luoghi come riferimento identitario della stessa che si esprime. Perché non dare spazio agli artigiani affinché possano anche insegnare nelle botteghe, come una volta, il loro mestiere e le loro arti alle nuove generazioni ed ai turisti che magari vorrebbero trascorrere qualche ora davanti alla maestria di uno scultore, ceramista, decoratore, pittore, calzolaio, liutaio ma anche musicista, cantante, ballerino? Accendiamo i riflettori e diamo spazio ai giovani attraverso start up innovative in cui si preveda di agevolarli perché possano trasmettere la loro bellezza creativa ed il loro ingegno.

“E gli “anziani” artisti che ancora hanno tanto da esprimere? – continuano -. Abbiamo i maestri scultori che tanto possono insegnare e tramandare alle giovani generazioni molto spesso lasciate a loro stesse davanti ai microschermi dei cellulari.
Noi siamo pronti per rianimare Riccione, in quanto portatori di IDEE per la città che è chiamata a ritrovare se stessa ripartendo dalla storia avviata decenni fa che ha caratterizzato la Perla Verde come avanguardia.
Premesso che una vita senza arte è destinata all’atrofia dell’empatia, noi artisti ritenendoci un valore aggiunto, dobbiamo alzare il nostro livello di autostima ed esigere il riconoscimento sociale prima di ogni cosa.
Siamo consapevolmente pronti a dare un contributo alla città puntando sull’eccellenza e ricercatezza.
Il cammino che andiamo a fare porterà ad un metodo più autentico, efficace, colorato e profondo di apprendimento, affinché si usi l’arte come viene insegnato dalla Natura e non solo come mezzo per diventare ricchi e popolari.
Data la nostra storia e l’emergenza che stiamo vivendo, ci sentiamo in dovere di portare avanti ciò che ha caratterizzato la nostra identità nel tempo valorizzando, piuttosto, la mediocrità commerciale. L’arte è un arricchimento spirituale dell’essere umano! Quando le persone torneranno a capire e rispettare ciò che la natura insegna, sarà molto più semplice arrivare all’obiettivo prefissato: creare un percorso virtuoso per cui le idee e i progetti possano finalmente avere la loro giusta collocazione”.

Questi i nomi degli associati: Roberta Pontrandolfo, Alina Selenski, Veronica Villa, Elia Scarponi, Elisa Serafini, Giorgio Giulianelli, Olmer Scarponi, Eva Germani, Dino Saponi, Filiberto Filanti, Ana Milanovic, Beatrice Facchini, Francesca Abbati, Jessica Sorbello, Mattia Pangrazi, Monica Fabbri, Simona Mulazzani, Anamaria Dascalu, Ambra Vichi, Beatrice Rosa, Danilo Visconti, Renzo Catoni, Luigina Tasini, Filippo Tirincanti.

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