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Quattro classi in quarantena a Rimini, 124 sanitari sospesi in Romagna

Solo in tutto 16 le classi in quarantena in Romagna. Quattro sono a Rimini: due nelle scuole d’infanzia e due alle superiori. Una quaota che viene giudicata fin qui non preoccupante dalle autorità sanitarie, anche se l’anno scolastico è appena iniziato.

Sono intanto saliti a 124 gli operatori sanitari sos12pesi da AUSL Romagna perchè ancora non si sono vaccinati. Di questi 42 sono medici della provincia di Rimini, dove la percentuale dei provvedimenti è doppia rispetto alla media del territorio romagnolo e di quello nazionale, che resta all’1%.

In Romagna nella settimana dal 13 al 19 settembre si sono registrate 709 positività (3,0%) su un totale di 23.780 tamponi.

Si registra un calo dei nuovi casi in termini assoluti (-197). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello verde 1, ossia un livello di occupazione dei posti letto in malattie infettive minore del 70%. In totale sono ricoverati 59 pazienti, di cui 2 in terapia intensiva, il cui trend è costante e in leggero calo.

“Anche questa settimana – commenta Mattia Altini, direttore Sanitario Ausl Romagna – assistiamo ad un calo delle positività al Covid 19. Un dato confortante, legato indubbiamente all’importante risultato delle coperture vaccinali sul nostro territorio. Basti pensare, che se la circolazione del virus registrata durante il periodo estivo non avesse incontrato l’ostacolo, dato dall’importante copertura vaccinale, oggi saremmo in una situazione ben diversa e cominceremmo a dover parlare inevitabilmente di misure restrittive da prendere in considerazione. Serve altro per convincere chi ancora attende, che l’unica strada, per tornare ad una vita normale, è il vaccino?”.

In questa settimana i morti per covid nei terrotori di competenza di AUSL Romagna sono stati 8. E’ la prima volta dopo molto tempo che ciascun distretto ha dovuto piangere almeno una vittima.

“Non occorre fare le “Cassandre” di turno, per comprendere che i rischi legati all’arrivo dell’inverno, aprono un fronte diverso, e più favorevole al contagio. Certamente l’introduzione del Green Pass esteso, a partire da metà ottobre, ma il compito nostro dovrà essere orientato sempre più a spiegare le ragioni scientifiche alla base dell’importanza del vaccino, con dati e studi. Unica strada per far superare con consapevole adesione l’esitazione vaccinale”, conclude Altini.

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