Ogni tanto sbuca un video in cui un esperto cinofilo riconosciuto e stimato, picchia brutalmente un cane! Tira calci, ciotole e grida come un matto!
Ma come possono essere considerati e stimati tali individui dai metodi violenti? Ma soprattutto: Come possono permettere i proprietari che il loro cane sia trattato così? Forse qualcuno ha fatto credere loro che quello è il metodo giusto, ossia che solo tirando calci e ciotole il cane impara.
Non è così!
Sono due i video di questi sedicenti esperti che stanno girando in rete, in questi giorni, scatenando in chi li guarda, rabbia e voglia di prendere loro a calci! Uno di loro, già denunciato per altri reati in passato, è stato denunciato anche per maltrattamento, ora la giustizia farà il suo corso.
Purtroppo questi due sedicenti esperti sono solo la punta dell’iceberg e purtroppo anche in Rimini e provincia ce ne sono alcuni.
Cosa bisogna fare per non incappare in uno di loro quando si ricerca un addestratore/educatore per il proprio cane?
È bene specificare che addestratore ed educatore non sono sinonimi. Il primo insegna una disciplina, il secondo insegna a vivere nel mondo degli umani senza stress o disagio.
Detto questo, la cosa migliore è contattare più professionisti e far loro delle domande sul metodo usato. Non avere paura di chiedere. Non lasciarsi abbagliare da lavori, titoli, riconoscimenti e premi. Verificare personalmente. E non avere fretta. Un bravo addestratore o educatore farà lavorare il cane nel modo giusto, i risultati arriveranno e saranno soldi ben spesi.
Il metodo giusto qual è?
Quello più giusto è quello cognitivo – relazionale, ossia fornire al cane competenze intellettuali affinché, ragionando possa modificare il proprio comportamento.
Un metodo che impone al cane dolore, paura e stress non potrà mai spingerlo a ragionare! Il cane impara e ragiona se è tranquillo e sereno.
Giovanna Foschi
