Rimini nel 2016 è stata la seconda provincia italiana per utilizzo dei voucher, in proporzione alla popolazione residente. Con 928 tagliandi acquistati ogni 100 abitanti, il territorio riminese è secondo solo alla provincia di Bolzano, che supera quota mille. Al terzo posto la provincia di Udine, con 841.
Sono i dati del monitoraggio realizzato dal Sole 24 Ore insieme al centro studi Datalavoro sull’archivio Inps. L’indagine evidenzia anche che “lo scorso anno la crescita dei tagliandi venduti (+16%) è stata la più bassa da quando è in vigore lo strumento (2008), un quarto rispetto all’incremento registrato nel 2015, segno evidentemente che la stretta del Jobs act – che ha previsto un maggiore controllo del loro impiego attraverso la comunicazione puntuale di inizio e conclusione dell’attività – ha avuto (almeno in parte) effetto”.
“Una stima per il 2016 – prosegue il quotidiano economico – indica tra 1,6 ed 1,9 milioni il numero di lavoratori con voucher, comunque in crescita (tra il 16 ed il 40%) rispetto al 2015, ma in deciso rallentamento sul triennio precedente, in cui l’incremento era stabilmente sopra al 60%”.
Su oltre 130 milioni di voucher venduti nel 2106, il 16% è stato impiegato nel turismo, che è anche il settore che ha visto l’incremento più marcato, 28%, dopo le manifestazioni sportive e culturali (+38%); il 15% sono andati nel commercio e il 12% nei servizi. In provincia di Rimini sono stati acquistati circa 2 milioni di buoni lavoro, con la ripartizione per settori che si può vedere qui.
Le cinque regioni che crescono più della media nazionale sono: Campania (+31%), Sicilia (+22%), Toscana e Lombardia (+20%) ed Emilia Romagna (+17 per cento).
Fra le province, come numeri assoluti la prima è Milano (7,4 milioni), poi Torino (5 milioni) e Roma (4,6 milioni). Le province del Sud, sono in fondo a tutte le classifiche: in quella assoluta l’ultima è Crotone, in quella per numero di residenti è Caltanissetta.
