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Provincia di Rimini, nella ragnatela della Spinelli c’era un buco

Aveva già prenotato per festeggiare in un noto locale del territorio con i suoi più stretti collaboratori. Ha dovuto disdire all’ultimo minuto quando è stata superata all’ultima scheda da Riziero Santi. O almeno questo si raccontava subito dopo lo scrutinio nelle stanze della Provincia di Domenica Spinelli, Mimma per gli amici, candidata per il centro destra a presidente della provincia.

Una sconfitta bruciante per il sindaco di Coriano che traspare anche nel suo commento molto polemico sull’esito del voto. Scrive Spinelli:” Interessante ricordare che solo in questa provincia la vittoria degli avversari è avvenuta con la differenza di un solo voto di un consigliere di un comune superiore ai 15.000 abitanti. Quel voto che non ha scelto la competenza, la capacità di fare squadra, le idee, i progetti e soprattutto l’onestà intellettuale di fare politica”.

Questa frase riassume non solo la delusione della sconfitta ma indica anche il progetto politico che quei pochi voti di differenza hanno spazzato via.

La provincia di Rimini, è una delle poche in Italia che ha visto la partecipazione al voto di consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle. Il Movimento, non più tardi di qualche giorno fa, sulla pagina ufficiale scriveva:” il MoVimento 5 Stelle, coerentemente con quanto ha sempre sostenuto, non parteciperà a queste elezioni”.

Nelle settimane scorse vi sono stati numerosi incontri riservati,  tra la Spinelli (o chi per lei) e il sindaco pentastellato di Cattolica Mariano Gennari (o chi per lui).

Obiettivo? Portare una parte dei voti dei consiglieri comunali grillini sul sindaco di Coriano. Trattativa riservata, con gli interessati, ovviamente, che smentiscono. Pratiche sotto banco come nella prima repubblica, dove non si conosce di cosa si è discusso, di quali temi, di quali progetti e su cosa vi è stata convergenze di programma tra il Movimento 5 Stelle (o parte di esso) e il centro destra capitanato dalla Spinelli. Facile immaginare solo un collante politico: far perdere il candidato del centrosinistra. Comprensibile ma “debolino” per chi punta su competenza, idee e progetti.

In realtà il progetto era più ambizioso. Far perdere il centrosinistra ed il Pd in particolare, e affermare una nuova idea di civismo interpretato dal sindaco di Coriano.

Domenica Spinelli si è sempre rapidamente adeguata alla situazione politica del momento. Dal Berlusconismo (è stata iscritta al PdL) passando per il periodo più brillante del Renzismo (si è sentita renziana per la visione politica e programmatica dell’ex premier). Ha manifestato interesse per il movimento del sindaco di Parma  Federico Pizzarotti,  per poi approdare alle posizioni più arretrate sui diritti civili  in sintonia con Lega e Fratelli d’Italia riguardo le adozioni, facendo anche un esposto in Procura.

Questo il profilo del sindaco di Coriano. Il suo civismo equivale a cavalcare l’ondata politica del momento. Proprio per questa ragione, ed essendo al secondo mandato come sindaco, ha pensato di costruire un percorso per il suo futuro politico. L’occasione era la presidenza della Provincia. Un disegno molto chiaro.

Vincere su Riziero Santi per affermare una nuova coalizione incentrata sul civismo. Infatti alla Spinelli sarebbero serviti, per governare il consiglio provinciale, anche i voti dei consiglieri provinciali del centrosinistra o parte di esso. Con i soli voti dei consiglieri della sua lista sarebbe in minoranza (7 consiglieri del centrosinistra e 5 del centro destra).

Qui entra in scena la seconda operazione politica (definiamola così). Portare a votare per la candidata del centrodestra Spinelli anche un consigliere di maggioranza del comune di Rimini. Un voto pesante numericamente e politicamente. Ora, interessa poco chi sia il consigliere di maggioranza che ha deciso di dare il voto alla Spinelli. I sospetti, più pesanti,  ricadono su un esponente di Patto Civico, ma potrebbe anche essere un consigliere di un altro gruppo politico di maggioranza.

A questo punto i registi di questa operazione politica pensavano di aver chiusa la partita della Provincia con la vittoria della Spinelli. Con l’assicurazione dei voti di alcuni esponenti dei 5 Stelle e con il voto di un consigliere di maggioranza di Rimini il divario, sulla carta, tra Santi e la Spinelli veniva annullato e ribaltato.

Ma qualcuno ha fatto male i conti. Lo scrutinio ha sancito la vittoria di Santi, ma soprattutto la sconfitta di questo progetto politico. I registi, che nella sconfitta si sono fatti di nebbia, in caso di vittoria della Spinelli avrebbero indicato in quella candidatura la capacità di spostare voti da uno schieramento all’altro e pertanto come modello per i futuri appuntamenti elettorali, incentrato sul “civismo”.

La realtà politica è di un progetto che di civismo non aveva nulla. E’ il trasformismo tipico della prima repubblica, se non del Regno d’Italia, fatto di giochi nei corridoi della politica e di carriere personali.

In questa ragnatela  è caduta anche una parte del MoVimento 5 Stelle con in testa il sindaco di Cattolica Mariano Gennari, che nelle settimane scorse aveva dichiarato che “nel Movimento 5 Stelle, c’è grande libertà di voto, ognuno è libero di fare come crede, andare o non andare alle urne e decidere chi votare”. Affermazione smentita dalla posizione ufficiale del MoVimento.

Solo che nella ragnatela c’era un buco ed è stata spazzata dal voto dei consiglieri.

Ma la “perla” politica Mimma Spinelli la riserva per il suo stizzito comunicato: “Se i meccanismi per accaparrarsi un voto in più sono questi io non voglio assomigliare neanche un Po ‘ a questi politici”.

Tutti concordiamo. Ma lei, sindaco Spinelli, ne è stata la principale protagonista.

Stefano Cicchetti

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