Il Rapporto “Io sono cultura 2022” rileva nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, nel 2021, una situazione in chiaroscuro per ciò che riguarda le principali variabili che ruotano attorno al sistema produttivo culturale e creativo. In calo annuo, infatti, sia le imprese del “core cultura1” sia i relativi occupati, mentre cresce il valore aggiunto del settore. Migliori risultati, in tal senso, per le imprese del cosiddetto “creative driven2”, con un aumento degli occupati e della ricchezza prodotta, quest’ultima in misura maggiore rispetto al comparto del “core cultura”. Il sistema produttivo culturale e creativo, nel suo complesso, vede una stabilità annua dell’occupazione e un incremento del valore aggiunto; l’incidenza sul totale dell’economia è in linea con i valori regionali e nazionali riguardo all’occupazione, mentre risulta essere inferiore per ciò che concerne il valore aggiunto. I numeri analizzati sono deficitari se confrontati con la situazione pre-covid, con tutte e tre le variabili in diminuzione.
Sistema produttivo culturale e creativo nella Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
Nel 2021 nel sistema aggregato Romagna – Forlì-Cesena e Rimini le imprese del “core cultura” (attività produttive che generano ricchezza e occupazione, direttamente riconducibili ai settori culturali e creativi) ammontano a 3.651 unità: il 47,9% del totale sono attività afferenti al mondo dei servizi (architettura, design e comunicazione), il 39,0% attività di produzione di beni e servizi culturali replicabili (audiovisivo e musica, videogiochi e software, editoria e stampa), il 13,0% attività di performing arts e arti visive (quelle legate a beni e servizi culturali non riproducibili, tipo gli spettacoli dal vivo) e lo 0,1% attività connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Rispetto al 2020 si rileva un decremento dell’1,0% delle imprese del “core cultura”, inferiore a quello regionale (-1,5%) e nazionale (-1,7%); variazione negativa determinata dalle imprese creative (-4,2%) mentre, a fronte della stabilità delle imprese connesse al patrimonio storico-artistico, si riscontra un aumento sia delle imprese culturali (+1,9%) sia di quelle di attività di performing arts e arti visive (+2,8%).
Diminuzione anche rispetto al 2019 (-1,2%), sempre causata dalle imprese creative (-3,1%), con una crescita, anche in questo caso, delle imprese culturali (+0,8%), in particolare quelle di videogiochi e software (+8,5%); stabili, invece, le altre due tipologie.
Nel 2021 si riscontrano 10,8 mila occupati nelle imprese del “core cultura” (-0,6% sul 2020) e 8,5 mila occupati nelle imprese del “creative driven” (imprese che non appartengono alla filiera ma che impiegano contenuti e competenze culturali per accrescere il valore dei propri prodotti) (+0,9%). Nel complesso, i 19,3 mila occupati del sistema produttivo culturale e creativo sono stabili in termini annui e in calo rispetto al 2019 (-2,2%); l’incidenza sul totale degli occupati (5,7%) risulta in linea con quella regionale (5,8%) e nazionale (5,8%).
Per quel che concerne la ricchezza prodotta, nel 2021 il valore aggiunto delle imprese del “core cultura” ammonta a 505 milioni di euro (+7,2% sul 2020) mentre quello delle imprese del “creative driven” si attesta a 460 milioni di euro (+8,6%). I 965 milioni di euro complessivi di valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo sono in crescita in termini annui (+7,8%) e in calo rispetto al 2019 (-4,8%); l’incidenza sul totale della ricchezza prodotta (4,6%) risulta inferiore a quella dell’Emilia-Romagna (5,0%) e dell’Italia (5,6%).
Sistema produttivo culturale e creativo in provincia di Rimini
Nel 2021 in provincia di Rimini le imprese del “core cultura” (attività produttive che generano ricchezza e occupazione, direttamente riconducibili ai settori culturali e creativi) ammontano a 1.801 unità: il 48,4% del totale sono attività afferenti al mondo dei servizi (architettura, design e comunicazione), il 38,4% attività di produzione di beni e servizi culturali replicabili (audiovisivo e musica, videogiochi e software, editoria e stampa), il 13,0% attività di performing arts e arti visive (quelle legate a beni e servizi culturali non riproducibili, tipo gli spettacoli dal vivo) e lo 0,2% attività connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Rispetto al 2020 si rileva un decremento dello 0,6% delle imprese del “core cultura”, inferiore a quello regionale (-1,5%) e nazionale (-1,7%); variazione negativa determinata dalle imprese creative (-4,6%) mentre, a fronte della stabilità delle imprese connesse al patrimonio storico-artistico, si riscontra un aumento sia delle imprese culturali (+2,8%) sia di quelle di attività di performing arts e arti visive (+5,9%).
Sostanziale stabilità rispetto al 2019 (+0,1%), con una crescita delle imprese culturali (+2,7%), in particolare quelle di videogiochi e software (+7,6%), e delle attività di performing arts e arti visive (+3,1%), mentre calano le imprese creative (-2,6%); stabili, invece, le imprese connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico.
Nel 2021 si riscontrano 5,4 mila occupati nelle imprese del “core cultura” (stabili sul 2020) e 4,1 mila occupati nelle imprese del “creative driven” (imprese che non appartengono alla filiera ma che impiegano contenuti e competenze culturali per accrescere il valore dei propri prodotti) (+1,9%). Nel complesso, i 9,5 mila occupati del sistema produttivo culturale e creativo sono in crescita sia in termini annui (+0,8%) sia rispetto al 2019 (+0,7%); l’incidenza sul totale degli occupati (6,2%) risulta superiore a quella regionale (5,8%) e nazionale (5,8%).
Nella classifica nazionale, stilata su 107 province, Rimini si piazza al 14° posto per incidenza degli occupati del sistema produttivo culturale e creativo sul totale dell’economia locale; seconda posizione, invece, nella classifica regionale (dopo Bologna).
Per quel che concerne la ricchezza prodotta, nel 2021 il valore aggiunto delle imprese del “core cultura” ammonta a 244 milioni di euro (+7,8% sul 2020) mentre quello delle imprese del “creative driven” si attesta a 211 milioni di euro (+9,9%). I 455 milioni di euro complessivi di valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo sono in crescita in termini annui (+8,8%) e in calo rispetto al 2019 (-8,3%); l’incidenza sul totale della ricchezza prodotta (5,0%) risulta uguale a quella dell’Emilia-Romagna e inferiore al dato Italia (5,6%).
Nella classifica nazionale, sempre su 107 province, Rimini occupa il 25° posto per peso della ricchezza prodotta dal sistema produttivo culturale e creativo sul totale dell’economia locale; quarta posizione, invece, nella classifica regionale (dopo Bologna, Parma e Modena).
- Le imprese “core cultura” sono imprese che generano ricchezza e occupazione, direttamente riconducibili ai settori culturali e creativi: industrie creative, industrie culturali, imprese che si occupano di arti performative (performing arts) e di gestione e conservazione del patrimonio storico-artistico.
- Le imprese del “creative driven” non appartengono alla filiera ma che impiegano contenuti e competenze culturali per accrescere il valore dei propri prodotti, come: grafici o illustratori, designer, architetti, comunicatori, fotografi, sviluppatori videogame, registi, autori/scrittori, storyteller, attori/performers, musicisti,videomaker, artisti, organizzatori di eventi.