Si è insediato stamattina in Provincia il “tavolo tecnico istituzionale”, voluto dal Presidente Riziero Santi, con il compito di affrontare il problema delle criticità idrogeologiche con particolare riguardo al corretto deflusso delle acque meteoriche e l’obiettivo di condividere misure concrete per la realizzazione e la manutenzione dei fossi pubblici e privati.
Erano presenti all’incontro i tecnici dei servizi Difesa del suolo e Viabilità della Provincia, i rappresentanti delle due Unioni dei Comuni Valconca e Valmarecchia, del Consorzio di Bonifica, dell’Agenzia ARPAE e di Hera Spa.
Il Presidente della Provincia Riziero Santi ha indicato la strada da seguire, ovvero “mettere insieme intorno ad un tavolo tutti gli attori del sistema, compiere un’analisi complessiva e condivisa della situazione e indicare un piano di attività concrete che coinvolga tutti”.
“Quello della pulizia dei fossi è un problema complesso per vari aspetti – ha affermato il Presidente Santi – dalle variegate caratteristiche del territorio provinciale che si presenta a macchia di leopardo quanto ad aree sottoposte a vincolo idrogeologico, alla presenza di molteplici soggetti competenti in materia e di una normativa ampia che si presta a sovrapposizioni che divengono fonte di confusione piuttosto che di certezze. Che quello della pulizia dei fossi sia però un problema serio è dimostrato ogniqualvolta il sistema va in crisi a causa di eventi meteorologici di rilievo che provocano l’allagamenti delle strade. Una gestione efficace dello smaltimento delle acque meteoriche prevede una corretta regimazione delle acque superficiali e un corretto smaltimento dei rifiuti raccolti a seguito delle operazioni di pulizia dei fossi. È perciò determinante innanzitutto il coordinamento permanente dei soggetti a vario titolo coinvolti”.
Il Presidente Santi ha quindi confermato quanto annunciato pubblicamente nei giorni scorsi: “la Provincia di Rimini intende fare la sua parte anche a livello finanziario e mette a disposizione 500 mila euro per la pulizia dei fossi che insistono sulla rete viaria provinciale”.
Fatta l’analisi si è passati all’indicazione delle proposte di lavoro, stabilendo un metodo di azione condiviso che prevede di rendere permanente il tavolo con i soggetti presenti oggi, ognuno dei quali si farà carico di un pezzo di attività che si articolerà su 5 azioni: la ricognizione del quadro normativo per giungere ad una sua chiara sistematizzazione, la realizzazione della “Carta provinciale dei fossi” che comprenda un “decalogo” di buone pratiche valide per tutti. E poi ancora il coinvolgimento degli organi statali, provinciali e comunali di controllo e delle associazioni di categoria del comparto agricoltura, la redazione di un piano di manutenzione a livello provinciale individuando le priorità insieme ai Comuni interessati a partire dalle aree sottoposte e a vincolo idrogeologico, la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione della popolazione. Il tavolo si riunirà nuovamente entro giugno per fare il punto sulle azioni concordate.