“Il problema della carenza di medici al Pronto Soccorso è una questione aperta sulla quale come Comune di Rimini e come Distretto Socio sanitario di Rimini Nord stiamo lavorando da tempo, ben consapevoli della sua rilevanza”: lo dice l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini, anche in qualità di Presidente del Distretto socio sanitario di Rimini Nord.
Che prosegue: “Un nodo da sciogliere che colpisce non solo il nostro territorio, ma l’intero Paese, tant’è che il Governo nazionale, di recente, ha provveduto a mettere in campo un premio di carattere economico per incentivare i medici e gli infermieri a lavorare nel PS, onde evitare un’ulteriore emorragia di personale. Innanzitutto va sostenuta l’azione del Direttore generale dell’Ausl Tiziano Corradori, è condivisibile la sua proposta di predisporre dei turni di presenza attiva dei medici in Pronto soccorso e in medicina d’urgenza, proporzionalmente alle rispettive dotazioni organiche. Abbiamo bisogno di soluzioni concrete ed immediate”.
Un’idea che tuttavia non ha incontrato grande favore fra i medici degli altri reparti, che a turno dovrebbero andare anche in Pronto Soccorso.
“Nei prossimi giorni – annuncia comunque l’assessore – invierò una lettera all’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, per fare il punto della situazione. Inoltre abbiamo previsto un incontro urgente, insieme a tutte le figure che ruotano intorno al PS, dal Primario del Pronto Soccorso alla Dirigente dell’Ospedale Infermi, al fine di rimetterci attorno a un tavolo e condividere delle strategie comuni per rispondere a questa imminente problematica”.
“Purtroppo, come noto, il PS, trattandosi di un reparto particolarmente stancante, fisicamente e mentalmente, da anni si deve scontrare con la questione della mancanza di medici e infermieri. Anche da parte degli stessi specializzandi non manca della reticenza, come testimoniano le centinaia di borse di studio per la specializzazione in medicina d’emergenza andate a vuoto nelle ultime sessioni. Serve applicare dei correttivi nel breve tempo, a partire, dalle premialità di carattere economico e da ritocchi sul piano della gestione delle risorse interne. In parallelo, sarà centrale anche lavorare sul lato dell’informazione, in modo tale da informare la cittadinanza che esistono degli strumenti alternativi a cui ricorrere al di fuori dalla realtà dei Pronto soccorso, nei casi di codice bianco, per esempio, evitando così di congestionare il reparto”, conclude Gianfreda.
Da parte sua la consigliera regionale Pd Nadia Rossi commenta preoccupata: “La carenza di medici d’urgenza nei pronto soccorso del nostro territorio è un problema che va affrontato in via prioritaria, per garantire ai cittadini e ai turisti un servizio fondamentale ed essenziale ed evitare un’estate di caos”.
“Una tendenza nazionale – spiega la consigliera dem riminese – che si riflette sulle strutture ospedaliere del nostro Paese, già ‘stressate’ da due anni di pandemia. Per il nostro territorio, il problema però rischia di avere ripercussioni particolarmente gravi, in un periodo in cui le presenze turistiche a Rimini e sulla costa crescono esponenzialmente. Per quanto riguarda la Romagna in particolare, l’azienda sanitaria ha già adottato delle contromisure tampone, dirottando al Pronto Soccorso medici di altri reparti e andando a rivedere forzatamente le attività ambulatoriali”.
“E’ evidente però che la coperta resta corta da qualunque lato la si tiri. – prosegue la consigliera – E non basterà qualche incentivo economico, seppur utile e doveroso, per porre rimedio ad una carenza che rischia di diventare strutturale. Ho già predisposto una interrogazione alla Giunta regionale, nella certezza che porterà all’attenzione del Governo una criticità che richiede misure urgenti e risolutive. Siamo all’inizio di una stagione estiva promettente sotto il profilo delle presenze turistiche ed è indispensabile garantire ai cittadini e ai visitatori la sicurezza di poter continuare a contare su servizi sanitari di eccellenza”.