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Programmi per un liceo Made in Italy

Un nostro lettore commenta la proposta della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di istituire un liceo del Made in Italy.

“L’idea di un liceo del made in Italy, pur non originale (copyright Moratti), è davvero rilevante: primo perchè finalmente seppellisce la vetusta idea che cultura, scienza ed etica -principali scopi della scuola superiore-  siano costellazioni di valore universali; secondo perchè mostra come la destra al governo abbia idoli musicali sorprendenti come Rosa Chemical, il soggetto che ha portato a Sanremo l’omonima canzone. Il nuovo liceo ha già un inno ufficiale.

Nella prospettiva di tale liceo ho interpellato un amico in contatto con ambienti della destra il quale mi ha anticipato le linee essenziali di parte dei programmi del nuovo liceo.

Lingua italiana – Questo in piena continuità con la “sinistra di governo” dell’ultimo ventennio,  educare i giovani all’uso di una lingua semplificata, fatta tutta di frasi senza subordinate e coordinate, senza congiuntivi e condizionali  e tutta all’infinito (es. adeguarsi, eseguire, efficientare) come nello slang militare. Istruire a una lingua orale e scritta, anzi digitata, espressione e motore di un pensiero semplice e al meglio semplicistico e che possa essere usato per sorvolare sulla complessità del reale e far assimilare senza resistenze la propaganda.

Lingua latina  Non basta ridurre le ore come costantemente avvenuto nell’ultimo mezzo secolo nei licei classici o di scienze umane o cancellarla nella secondaria di primo grado: è da abolire sempre e ovunque poiché inutile per vendere il “made in Italy” agli antichi romani che pare siano scomparsi da 1600 anni. Non serve a promuovere un pensiero sintatticamente e intellettualmente disarticolato. Avviare ispezioni su quei docenti che clandestinamente la insegnassero.

Intelligenza artificiale   Un’ A.I. come quella inserita in  ChatGPT 3.5 o 4, potrà eseguire operazioni davvero utili meglio degli alunni che la vecchia scuola educava a una pericolosa autonomia di pensiero.  Probabilmente sceglieranno di far compilare i test direttamente da Chat GPT, con eccellenti risultati ai fini della valorizzazione da parte degli istituti di valutazione, senza fatica intellettuale, perdite di tempo e con buona formazione in termini di pensiero compilativo.

Nelle migliori scuole private l’intelligenza artificiale si rivelerà come il più importante tra i potenziali fattori di sviluppo delle scienze e non solo delle tecnologie. Oltre l’elaborazione dei dati, offre capacità di ricostruzione delle strutture di combinazione dei dati e dei testi e la loro “intenzionale” ricombinazione e scrittura secondo principi diversi. Offre filtri di eliminazione o amplificazione selettiva del ”rumore”. Consente una rapida e dettagliata  individuazione di embricazioni e assemblaggi che aprano nuove vie interpretative e produttive di eventuali connessioni e distacchi. Schiude spazi a capacità di autocorrezione non programmata, di evidenziazione di problematiche anche allo stato iniziale. Per questo il suo insegnamento verrà scoraggiato nell’istruzione pubblica.

Storia Far scrivere e adottare manuali che esaltino la missione di Roma-Garbatella nel mondo antico e la sua attuale diligenza “patriottica” nella servitù alla quinta Roma, Washington. Pur con l’avvertenza di usare un linguaggio “politicamente corretto”,  stigmatizzare le foibe e e la strage delle innocenti “Bande di pensionati altoatesini”.

Matematica Fuoriuscire dall’aritmetica classica per sostenerne altre che consentano di giocare ad libitum con il bilancio dello Stato, ridurre di fatto i finanziamenti di sanità e scuola e nascondere i costi reali, diretti e indiretti, immediati e a lungo termine, della guerra in Ucraina.

Religione Come evidente nella celebre conferenza stampa del sig. Presidente per la presentazione in Vaticano del libro di padre Spadaro, professare diligentemente i cerimoniali e simulare rispetto al Papa quando non parla di pace ma credendo in nulla se non alle direttive NATO o del Ministero del merito. Questo per i docenti, per i dirigenti meglio non credere nemmeno in quelle.”

Gabriele Boselli

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