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Profughi ucraini sfrattati da hotel riminese, arriva il dietrofront (ma per una notte)

Un gruppo di 17 profughi arrivati a Rimini negli scorsi giorni e accolti all’Hotel Sissi di Rivazzurra sono stati sfrattati nella giornata di ieri. Il gruppo era composto da un gruppo di madri e dai loro figli, di fatto costretti ad aspettare nelle spazzo della Questura di Rimini che fossero attivate le procedure per la corretta registrazione.

Nelle prossime ore i profughi saranno smistati nelle camere di altre strutture anche se rimane l’amarezza per quanto accaduto soprattutto dopo i giorni passati in Ucraina sotto le bombe, un viaggio sfiancante e un presente nell’incertezza improvvisa, lontano da casa.

A dissociarsi da quanto accaduto l’associazione Riviera Sicura che raccoglie molti hotel che per primi hanno accolto centinaia di profughi già alcuni giorni dopo lo scoppiò del conflitto. “Episodi di questo tipo non devono mai più accadere – spiega il presidente Giosuè Salomone – ma ora il testimone dell’accoglienza deve passare alle istituzioni”.

Patrizia Rinaldis, presidente dell’Aia, rimarca che “servono regole, ci sono precise liste di strutture adibite all’accoglienza dei profughi, non ci si può improvvisare e abbiamo notato molte fughe in avanti rispetto a quanto deciso ai tavoli in Prefettura. Una corsa alla solidarietà che ha fatto più danni che benefici“.

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