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Processo TRC Renata Tosi, minoranze: “La tattica dell’amministrazione è dire falsità”

Le minoranze in consiglio comunale (PD, Patto Civico, MoVimento 5 Stelle) rispondono alle critiche avanzate dalla minoranza sulla costituzione del Comune di Riccione come parte civile nel processo che vede imputata la Sindaca Tosi per l’occupazione dei cantieri del TRC.

A LORO INSINDACABILE GIUDIZIO.

Letta l’arringa dell’Avv. Pullè – più che del Consigliere Pullé – stupisce come ancora una volta la tattica di questa amministrazione sia quella di ripetere all’infinito falsità, fino a che non vengono percepire come verità.
Riteniamo che chiunque in buona fede abbia sostenuto ed eletto questa maggioranza, possa ormai avere più di un motivo per cominciare a dubitare della bontà della sua scelta.
È incredibile quanto affermato nel comunicato diffuso da Noi Riccionesi.
Intanto dimentica che le forze di opposizione hanno già dato prova di responsabilità quando la maggioranza decise di “punire” il maestro Severini al quale vennero negati i contributi per i suoi corsi musicali. Quindi nessuna “prima uscita pubblica del partito pattopiddigrillino” (il simpatico appellativo è la cosa migliore del comunicato).
Inoltre confonde il giustizialismo (proprio di chi condanna senza appello un semplice indagato) con la legittima aspettativa di un’azione tesa al risarcimento nei confronti di un imputato, dentro al processo, e con tutte le garanzie previste dall’ordinamento.

Ma andiamo direttamente al nocciolo della questione.

Renata Tosi era Sindaco di Riccione, all’epoca dei fatti e lo è oggi.
La neceessità dell’ordine del giorno sta tutta qui: il palese conflitto di interessi in capo alla stessa persona che da una parte è imputata e dall’altra dovrebbe tutelare contro se stessa gli interessi della collettività riccionese.

È da questo che nasce la richiesta al vice sindaco ed alla Giùnta o a qualsiasi soggetto legittimato di porre in essere gli atti necessari a tutelare la collettività riccionese.
Non ha alcun senso chiedersi perché solo contro il sindaco sia stata avanzata la richiesta; nei confronti degli altri soggetti non c’è alcun conflitto di interessi (l’oggi consigliere Boschetti all’epoca non rivestiva alcuna carica pubblica, come non la ricopriva Santi, solo oggi divenuto assessore). Gli altri sono semplici cittadini. Ecco perché è stato sollevato il problema di chi debba deliberare e firmare la costituzione di parte civile contro chi era sindaco all’epoca dei fatti, ed è sindaco oggi che si deve agire in giudizio. Per gli altri nessun conflitto di interessi si appalesa.
Il danno che il Comune deve reclamare è lo stesso che si legge nelle costituzioni di parte civile firmate dal Sindaco Tosi: “Scopo della presente costituzione di parte civile è la condotta delittuosa contestata all’imputato (…) attesa la correttezza ed i doveri di buona amministrazione (…) ai quali deve essere improntata l’attività del pubblico amministratore” (…) “La condotta delittuosa contestata all’odierno imputato non costituisce solamente un reato contro la pubblica amministrazione, in quanto offende anche gli interessi della comunità insediata presso il territorio del Comune di Riccione e l’aspettativa della medesima di CORRETTO ed equo agire dell’ente locale, comportando un RILEVANTE DANNO ALL’IMMAGINE della struttura pubblica” (…) All’imputato si contesta di aver “violato i principi cardine che governano l’attività del pubblico amministratore: LEGALITÀ, CORRETTEZZA E BUONA AMMINISTRAZIONE”.
Ecco quali sono le fonti della responsabilità civile del Sindaco.
Ma la cosa più spudorata è il passaggio del comunicato dove si vuol fare intendere che non quale sindaco la Tosi agi all’epoca dell’invasione del cantiere, ma bensì quale privato cittadino.
Prendere in giro l’intelligenza di chi legge, è fatto davvero ripugnante.
Ci sono fiumi di cronache dell’epoca a testimoniare che – per sua stsssa ammissione – Renata Tosi intervenne nella sua qualità di sindaco; basta andare su google per spazzare via con una sonora risata il castello difensivo del Sindaco e dei suoi sodali:
“il mio intervento era stato dettato dalla preoccupazione di non esporre i miei concittadini al rischio di eventuali pericoli per la salute e l’incolumità”, il Fatto Quotidiano;
“La Tosi aveva già incontrato il procuratore capo Paolo Giovagnoli: nell’incontro si era parlato della protesta e lei si era anche assunta la responsabilità “morale” del sit-in”
Corriere di Romagna;
“Ho agito nella piena legittimità e nell’interesse della città” Teleromagna24;
“Sul posto si precipita il sindaco Renata Tosi e incontra subito i cittadini che le chiedono conto del taglio dei pini (che lei aveva annunciato essere bloccato per almeno una settimana). Il sindaco prova a trattare con il capocantiere” (…) “Qui a Riccione abbiamo la sovranità territoriale da difendere e per questo vado dal Procuratore della Repubblica” (…) “Così la Tosi sale in auto e si reca in Procura, mentre i cittadini restano dentro” (…) “Intanto il sindaco Tosi, durante l’incontro con il procuratore capo Paolo Giovagnoli al tribunale di Rimini, chiede di avere più tempo per insediare Giunta e Consiglio ed esaminare la pratica del Trc, e se ci sono possibilità di bloccare cantiere ed opera”, RomagnaNoi;
“Già allora il sindaco Tosi appena eletta aveva dichiarato di essere consapevole delle conseguenze delle azioni poste in essere e di assumersene tutte le responsabilità.” Chiamamicitta”.
E per concludere la Nota emessa dal Sindaco stesso:
“Prendo atto dell’azione della Procura  e attendo con serenità di poter rispondere nelle sedi opportune. Resta in me la convinzione di aver sempre agito nella piena legittimità e nell’interesse alto della mia città e dei suoi interessi pubblici, di sicurezza pubblica, sociale e ambientale” (…) “Sono in sintesi accusata di aver usato tutte le legittime, ordinarie e democratiche armi che come cittadina, come amministratore pubblico e come comunità avevamo a nostra disposizione”
Non servirebbe aggiungete altro per dimostrare quanto debole sia la difesa d’ufficio della Sindaca Tosi.
Ma un passaggio finale merita una menzione speciale: recita testualmente il comunicato:
“La giustizia farà il suo corso ed assolverà tutti”
Qualcuno avverta il Tribunale che non è necessario istruire il processo; la sentenza di assoluzione c’è già, la ha pronunciata il Collegio Giudicante di Noi Riccionesi.
Controllati e controllori.
Imputata e parte offesa.
Dev’esser un marchio di fabbrica.

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