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Processo Carim, il tribunale ammette parti civili Codacons e 558 azionisti

Oggi il Tribunale collegiale di Rimini ha ammesso il Codacons, nonché 558 associati azionisti di Banca Carim, quali parti civili nel procedimento penale a carico di Giuliano Ioni e altri 18. Il presidente del Consiglio di Amministrazione, Ioni, unitamente al Direttore Generale (Alberto Martini) e al Vice Direttore Generale (Claudio Grossi) sono imputati per associazione a delinquere finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati societari ed, in particolare, quelli di cui agli artt. 2622 c.c. e 2626 c.c..

Il processo, in particolare, verte sulle sul bilancio chiuso al 31.12.2009 e sulla relazione semestrale al 30.06.2010; gli imputati con l’intenzione di ingannare i soci e al fine di conseguire un ingiusto profitto esponevano consapevolmente fatti rilevanti non rispondenti al vero e diffondevano notizie ingannevoli che incidevano nella fase motivazionale dell’investimento degli azionisti CARIM che incentivati da tali false prospettazioni subivano poi ingenti danni patrimoniali e non patrimoniali.

“L’ammissione del Codacons quale parte civile – commenta l’associazione – conferma ancora una volta il ruolo effettivo e riconosciuto dell’Associazione nella tutela degli azionisti, che in questo particolare momento storico necessitano ancora di più di un supporto per la tutela dei loro diritti”.

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