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Processo Carim. La procura chiede la condanna degli imputati

Era il 30 novembre scorso quando i periti nominati dal tribunale di Rimini durante una seduta fiume hanno illustrato le loro conclusioni, che portano tutte alla medesima conclusione: le imputazioni non hanno alcun fondamento. I periti fra l’altro non considerano punibile l’acquisto di azioni proprie, operazione permessa da una delibera dell’assemblea dei soci perché le riserve dell’istituto erano ampiamente capienti.

Secondo i periti del Tribunale non vi sarebbe stato, nei bilanci ‘incriminati’ dalla Guardia di Finanza, il superamento della soglia di punibilità penale previsto per il falso in bilancio, reato fine della contestata associazione per delinquere che andrebbe, in tal caso, a cadere. I periti sono arrivati alla conclusione sulla base del principio del ‘favor rei’, ovvero interpretando a favore della banca situazioni contabili dubbie.

A quel punto la fase istruttoria fu dichiarata chiusa passando direttamente alle conclusioni del processo.

Oggi (31 gennaio) si è svolta la nuova udienza con la requisitoria del Pubblico Ministero Luca Bertuzzi che ha chiesto condanne di 18 mesi per l’ex presidente Giuliano Ioni (difeso dall’avvocato Cesare Brancaleoni) per l’ex direttore Alberto Martini e di Claudio Grossi vice direttore. I tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a false comunicazioni sociali.

Il Pm ha chiesto 12 mesi per Alduino Di Angelo, Franco Paesani, Claudio Semprini Cesari (difesi dall’avvocato Alessandro Catrani ), Bruno Vernocchi (difeso dall’avvocato Giulio Basagni), Fabio Bonori, Vincenzo Leardini, (tutti difesi dagli avvocati Gian Paolo Colosimo e Giovanni Boldrini), Gianluca Spigolon, Attilio Battarra, Giancarlo Mantellato. Tutti sono accusati di false comunicazioni sociali.

L’udienza dopo la requisitoria del pubblico ministero è proseguita con gli interventi delle difese. Il processo è stato aggiornato al 20 febbraio quando è prevista anche la sentenza.

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