Si è aperto davanti al tribunale di Rimini il processo per direttissima a carico del 20enne congolese Guerlin Butungu accusato di essere il capo del branco autore degli stupri di una turista polacca e una trans peruviana. Le violenze sono state compiute a Miramare nella notte tra il 26 e 27 agosto. Butungu deve rispondere anche della rapina e della tentata violenza del 12 agosto sempre a Miramare di Rimini ai danni di una coppia italiana.
Dodici i capi di imputazione che comprendono le rapine di Miramare e di Marina Centro, gli stupri e la tentata violenza del 12 agosto.
Il difensore di Butungu, Mario Scarpa, procedere con rito direttissimo in un caso così grave potrebbe ledere col diritto di difesa dell’imputato “che ha confessato sì, ma parzialmente”. “Ci sono addebiti che Butungu respinge come quello dello spaccio di stupefacenti”, ha detto il legale.
La pubblica accusa, il procuratore capo, Paolo Giovagnoli e il sostituto Stefano Celli, hanno prodotto alla Corte la trascrizione dell’interrogatorio in carcere di Butungu, avvenuto lo scorso 27 settembre in cui confessa la partecipazione ai reati. La pubblica accusa si è detta non contraria a processare in altra sede il congolese per quei reati che non ha confessato.
L’avvocato Maurizio Ghinelli invece rappresenta i due ragazzi polacchi, vittime della violenza del branco lo scorso agosto.
La Corte si è quindi ritirata per l’esame della trascrizione della confessione prima di sciogliere la riserva sul rito processuale. Tutto è stato aggiornato al 17 ottobre. In quella sede il tribunale si pronuncerà sulle eccezioni della difesa.
La difesa dello stupratore potrebbe chiedere anche il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena.