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Primo match point per il Rimini, ma tutto tace

Arriva l’ ambiziosa Marignanese e il Rimini potrebbe già mettere le mani sul campionato: questo il succo della gara di domani pomeriggio al “Neri”.

Sono passati poco più di quattro mesi dal 13 novembre 2016, data in cui il Rimini rifilò 4 reti a domicilio ai gialloblù.  I quali riuscirono comunque, in seguito, a disputare un ottimo campionato, con l’obiettivo salvezza centrato con largo anticipo. Cosa non di poco conto per una neopromossa quale è la formazione di San Giovanni in Marignano.

Montalti è stato l’artefice della rinascita gialloblù nell’arco di una stagione che era partita male; un mister che ha saputo riportare serenità e convinzione in un ambiente segnato dalla mancanza di risultati e chissà cosa altro dopo le dimissioni di Mancini.

A Rimini, Montalti lo ricordiamo come secondo di Marco Osio nel girone di andata, stagione 2013/2014, quando un Rimini già minato a livello economico tentava di guadagnarsi la permanenza nella Lega pro, che si avviava alla forma attuale dei 3 gironi eliminando la vecchia serie C2, retrocedendo tra i Dilettanti.

Vendicare le sconfitte subite in coppa Emilia e in campionato: domani i ragazzi del presidente Cervelleri potrebbero trovare in questo le uniche motivazioni forti. Della vendetta potrebbe far parte il rinvio della festa biancorossa, perché in caso di non vittoria del Sasso Marconi, il Rimini, invece, con 3 punti potrebbe già mettere in bacheca questo campionato.

Santoni Mazzoli e Fabbri, i tre marcatori più prolifici della Marignanese rispettivamente con otto sette e cinque reti, tenteranno dunque questa impresa.

Ma se invece dovessero arrivare festa, promozione e vittoria, Rimini, intesa come città, dov’è?

La società, non avendo certezza dell’epilogo, non ha pompato più di tanto l’evento e i media, chi piuù chi meno, si sono adeguati alla scaramanzia

Nonostante la storia ultracentenaria fatta, forse, più di delusioni che di vittorie, la città di campionati ne ha vinti e festeggiati parecchie volte.

Ci sono immagini indelebili nella mente dei tifosi storici. Ricordiamo in maniera sfocata ma con piacere l’elefante esibito dal club Sandokan negli anni ’70, o la grandeB” volata in cielo ai tempi di Bellavista preceduta dal meraviglioso due aste esibito dai tifosi “addio pag. 217 del televideo” al termine dei play off vinti col Gubbio, campionato di serie C2 2002/2003 vissuto come una vera liberazione dall’eterna appartenenza alla quarta serie.

Il ritorno tra i professionisti, in realtà concretizzato con un ripescaggio mesi dopo, dopo i rigori di Terni con la suspence e il fascino dei tiri dal dischetto in un pomeriggio infuocato, in tutti i sensi, a fine giugno del 2011.

E di questo campionato, se venisse vinto domani, cosa ricorderemo?

Tutti i grandi momenti che ho menzionato sopra avevano in comune almeno il pathos e la partecipazione che precedeva l’ incontro.
Anche l’ ultima vittoria di campionato, stagione 2014/2015, regalò un bellissimo ricordo agli appassionati. Nella settimana precedente la gara decisiva, si creò in città, attraverso il passa parola e i social, un clima festoso e partecipativo che portò al Neri circa 5000 persone festanti e di biancorosso vestite.

E domani? In vista di questa gara non ci sono stati particolari attività di promozione e passa parola in merito a quello che potrebbe essere un piccolo evento.
Tolti i ragazzi della curva, che hanno messo striscioni di invito a partecipare nei punti più trafficati della città, i social sono rimasti inerti.

Vedremo se Rimini saprà ancora una volta stupire, trasformando in una sola notte l’attesa distratta di una gara di Eccellenza in un piccolo evento.

Ma adesso è il momento di vincere…
Forza Rimini!

Emanuele Pironi

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