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I primi commenti alla legge delega sulle spiagge: qualche certezza, molti dubbi e critiche

Appena il Consiglio dei ministri ha approvato la legge delega sulla concessioni balneari, i primi a commentare sono stati i deputati riminesi Pizzolante (NCD) ed Arlotti (Pd).

Pizzolante ha definito il testo come una «buona legge» anche se “ritiene sia stato un errore non presentare la Delega mesi fa perché in campagna elettorale per il referendum”.

Arlotti “ritiene la Legge delega uno strumento appropriato, perché consente di coinvolgere le Regioni, i Comuni e le autonomie locali (e molti aspetti saranno demandati a tali istituzioni) e di dare attuazione a un percorso che vedrà coinvolte anche le associazioni di categoria nella fase di decretazione attuativa.”

Si sono espressi anche i sindacati nazionali. Il presidente del Sindacato italiano balneariConfcommercio. Riccardo Borgo ha già espresso il suo «giudizio positivo sull’avvio, finalmente, dell’iter legislativo di riforma del settore.”

Ma c’è anche chi non condivide il metodo come il Comitato “Salvataggio Imprese e Turismo Italiano”,che hanno inviato una lettera al Governo:
“Appresa la notizia della convocazione Consiglio dei Ministri per questa mattina, dove sarà affrontato anche il Disegno di Legge sulla revisione e il riordino delle “Concessioni Demaniali, ecc”, La invitiamo a tenere conto del forte disappunto, presente trai i balneari, sul metodo e il merito di questo disegno di legge (conosciuto soltanto per vie traverse) trattato unicamente con sindacati di categoria squalificati e di “comodo” che non hanno la rappresentanza effettiva della categoria per il fatto di non essersi mai confrontati democraticamente con essa.”

Molto critico l’Eurodeputato Marco Affronte:
Questo Disegno di Legge Delega non serve a nulla se non a prendere altro tempo” – dichiara Marco Affronte, Europarlamentare riminese (Verdi/ALE) – “è solo una pezza messa dopo un ritardo disastroso che l’Italia si trascina da undici anni. La Commissione Europea molto probabilmente sarà irritata dall’ulteriore proroga che l’Italia crede, a torto, di meritare. E poi c’è lo strumento: una Disegno di Legge Delega che lascia al Governo una discrezionalità eccessiva: ancora una volta il Parlamento è esautorato, e non legifera. Sono pronto a scommettere che anche lo spazio degli emendamenti sarà compresso, perché al momento giusto arriverà l’urgenza di approvare il provvedimento. E poi” – si domanda Affronte – “ma quale logica c’è ad iniziare un percorso di questo genere con un Governo che ha sopra la data di scadenza? Dura di più lo yogurt che ho in frigo!”

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