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Presa la banda dei ladri di carpe, il bottino nel lago della fornace di Bellaria

Avevano colpito in parecchi laghetti privati del Riminese, da Sant’Aquilina a Corpolò. Obiettivo: le carpe destinate alla pesca sportiva. Ma di sportivo aveva ben poco l’attività di una banda individuata dalla polizia provinciale di Rimini: cinque persone fra i 25 e i 26 anni più un minorenne, tutte residenti fra Bellaria e Santarcangelo, che sono state denunciate  per furto di pesce, accesso abusivo in proprietà privata, esercizio illegale della pesca e trasporto illecito di prodotto ittico.

I giovani agivano di notte, rubando i grossi pesci per poi trasportarli in auto, in una bacinella posta nel bagagliaio, fino al lago della Vecchia Fornace di Bellaria. Qui avevano recintato abusivamente uno specchio d’acqua dove le carpe rubate venivano fatte crescere e riprodurre.

Il lago della fornace di Bellaria

L’allarme fra i pescatori si era diffuso da tempo e una volta per un pelo i ladri non erano stati acciuffati dai Carabinieri, che – come riferisce il Corriere di Romagna – li avevano inseguiti mentre fuggivano con una preda sottobraccio. Ma in altre occasioni erano stati avvistati anche da alcuni pescatori sportivi, che avevano seguito le loro tracce fino al laghetto di Bellaria, oggi di proprietà comunale.

Le indagini hanno fatto il resto e per cinque persone sono scattate le denunce alla Procura della Repubblica di Rimini, mentre del più giovane di occuperaà il Tribunale dei Minori di Bologna.

 

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