Ah donaci dei crani di braci
dei crani bruciati dalle folgori celesti
dei crani lucidi, dei crani reali
e attraversati dalla tua presenza
Facci nascere ai cieli interiori
crivellati da un’infinità di abissi
e fa’ che una vertigine ci trafigga
con un’unghia incandescente
Saziaci noi abbiamo fame
di emozioni intersiderali
ah versa lave astrali
al posto del nostro sangue
Distaccaci. Dividici
con le tue mani di braci taglienti
aprici queste strade cocenti
dove si muore lontano dalla morte
Fa’ vacillare il nostro cervello
in seno alla tua scienza
e strappa la nostra intelligenza
dagli artigli di un nuovo tifone
Antonin Artaud (Marsiglia, 1896 – Ivry-sur-Seine, 1948)