Brutta tegola per Fabio Grassi, responsabile della comunicazione di Apt Servizi Emilia Romagna.
Oggi il Corriere di Bologna pubblica un servizio a firma Anna Budini, dal titolo “Pranzi truccati per avere rimborsi”. La giornalista ha registrato un colloquio – la registrazione è on line – avvenuto il 29 luglio nella sala stampa del Palazzo del Turismo di Cesenatico. All’incontro, oltre la Budini, erano stati invitati altri due cronisti.
In sintesi, come risulta dalla registrazione, Grassi avrebbe usato il nome dei tre giornalisti, a loro insaputa, per giustificare fatture che altrimenti non gli sarebbero state rimborsate. Nel caso di Anna Budini, uno degli episodi sarebbe avvenuto a Rimini, all’Angolo Divino: una cena da 120 euro dell’8 aprile 2015 in compagnia, secondo Grassi, dell‘editore Mugavero e di Dario e Jacopo Fo. “Cene che io non potevo giustificare perché non mi passano queste pi-erre”, si sente affermare nella registrazione. Si sente poi Grassi chiedere alla giornalista di affermare il falso: “Per questo ho usato il tuo nome. Di questo mi scuso oggi perché non immaginavo che venisse fuori tutta questa cosa qui. Non pensavo che fosse così scandaloso. Allora vengo per dire: mi dispiace, ho usato il tuo nome, ma l’ho fatto in buona fede per nascondere il fatto che altrimenti non mi avrebbero rimborsato la cena con Dario, Jacopo, la segretaria e l’editore. Si tratta di due bugie mie e lo vengo a dire. L’ho fatto per coprire una cosa che non mi avrebbero mai rimborsato ma che, sul piano delle pierre, mi serviva».
Il tutto era nato da un esposto del Movimento 5 Stelle sui soldi spesi dalla Regione in attività promozionali, che sarebbero finiti nelle tasche di giornalisti. Nel verificare le fatture sarebbero emerse “criticità”, come le definisce Grassi nella registrazione, che il responsabile della comunicazione avrebbe tentato di sanare in questo modo.