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Porti turistici e aumento canoni demaniali, la questione approda in Commissione regionale

La crisi del settore della nautica da di porto, pesantemente aggravata dal quadruplicarsi dei canoni demaniali per i porti turistici, a seguito della finanziaria 2007, è stata del centro del dibattito in Commissione regionale Politiche Economiche grazie alla risoluzione presentata dalla consigliera Pd Nadia Rossi.

“Il documento, approvato all’unanimità, invita la Regione a sollecitare in ogni sede una soluzione legislativa rispetto ai maxi aumenti dei canoni demaniali per le darsene turistiche. Questione che risale alla finanziaria del 2007 e che si è trascinata nelle aule della giustizia amministrativa fino addirittura alla Corte Costituzionale, purtroppo senza trovare una soluzione, lasciando in sofferenza finanziaria i 25 concessionari di porti turistici presso cui sono impegnati oltre duemila addetti a livello nazionale. – sottolinea con disappunto Nadia Rossi – Per comprendere l’entità del problema di cui abbiamo trattato, cito l’esempio della marineria di Rimini, divenuto un caso nazionale. Qui il canone è balzato da 80 a 340 mila euro l’anno”.

“A Rimini, – ha specificato Nadia Rossi illustrando l’atto d’indirizzo – dopo l’entrata in vigore della Finanziaria del 2007 il canone annuo applicato sulla darsena turistica è più che quadruplicato, passando da circa 80mila euro a oltre 340mila. Il Comune di Rimini si è attivato immediatamente nei confronti dell’Agenzia del demanio e dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) affinché promuovessero una revisione della normativa. Da allora – ha spiegato la dem – si è generato un corposo e complesso contenzioso giuridico-legale, sollevato dai concessionari delle aree in questione avverso i canoni maggiorati applicati dai Comuni, che è ancora in attesa di soluzione. “L’aumento dei canoni- ha sottolineato la consigliera riminese- rischia di mettere in ginocchio un settore, quello della nautica da diporto, già colpito dalla crisi, trasformando le darsene e i porti turistici in luoghi di degrado”. Il problema dei canoni demaniali marittimi da applicare a porti turistici, darsene e marine – ha concluso l’esponente del Pd – fa parte della più ampia questione del riordino e della revisione delle concessioni demaniali marittime e dei rispettivi canoni che il legislatore statale sta rinviando da tempo.

“Anci lo scorso autunno aveva inviato all’ex-ministro con delega al turismo una nota per proporre un’idea risolutiva equilibrata e di buon senso, che tuttavia è rimasta a prendere polvere sulla scrivania di Centinaio. – ricorda Rossi – Anci ha quindi nuovamente riproposto al nuovo ministro Franceschini il tema, sollecitando una soluzione”. Si suggerisce di sottrarre dall’applicazione dei canoni introdotti a partire dal 2007 le darsene che avevano ottenuto la concessione prima dell’entrata in vigore di quella finanziaria, al fine di omogeneizzare i trattamenti sul territorio nazionale.

L’auspicio – conclude la consigliera democratica riminese – è che si superi lo stallo legislativo che rischia di portare al fallimento le imprese, costrette ad abbandonare i porti turistici. Un colpo durissimo per infrastrutture che devono essere considerate come strategiche in un Paese che può e deve puntare sulla blue economy come motore di sviluppo e occupazione”.

Di qui la richiesta alla Giunta “di sollecitare, anche interessando i parlamentari eletti in Emilia-Romagna, la soluzione legislativa della questione dei canoni demaniali da applicare a darsene e porti turistici, escludendo dall’aumento le concessioni relative alle strutture destinate alla nautica da diporto che abbiano ricevuto l’autorizzazione prima della Finanziaria del 2007”.

La risoluzione è sottoscritta anche da Barbara Lori, Luca Sabattini, Stefano Caliandro, Antonio Mumolo, Paolo Zoffoli, Giorgio Pruccoli, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Marcella Zappaterra, Lia Montalti, Paolo Calvano, Gianni Bessi, Luciana Serri, Manuela Rontini e Mirco Bagnari.

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