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Porta Galliana tornerà alla luce, nuovo sopralluogo di Soprintendenza e Comune per il Progetto Tiberio

Nuovo sopralluogo quest’oggi di Soprintendenza e tecnici comunali nel cantiere in corso sul bacino del ponte di Tiberio.

Una verifica sul campo sullo stato d’avanzamento del cantiere denominato  programmata che ha confermato come i lavori procedano nelle modalità e nei tempi previsti dal progetto approvato, condiviso e autorizzato dalla stessa Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì – Cesena e Rimini.

Non solo, viene garantito così anche il rispetto dei tempi delle lavorazioni come previsti nel progetto approvato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del cofinanziamento europeo Por Fesr 2014-2020 stanziato per “Nuove funzioni per un centro storico più attrattivo: realizzazione del “Laboratorio Aperto”. Un progetto che si sviluppa nel contesto della riqualificazione e valorizzazione dell’ambito del Ponte di Tiberio” mediante l’integrazione di nuove tecnologie per la realizzazione di un “laboratorio aperto” capace di sviluppare funzioni innovative, tecnologiche e socialmente inclusive di un’area di grande pregio, nonché la sua fruizione, la sua attrattività, la sua capacità di generare innovazioni durevoli e non estemporanee.

Un intervento che ha nella valorizzazione e nella maggior fruibilità dell’area del bacino del ponte di Tiberio, interessata anche a monte dai lavori del “Tiberio 3”, le sue principali motivazioni. E’ infatti attraverso quattro elementi progettuali che il bimillenario ponte che dà inizio alla via Emilia, iniziato da Augusto nel 14 e completato da Tiberio nel 21 d.C., nella parte mare potrà essere maggiormente fruibile, anche a chi in questo momento è preclusa come i portatori di disabilità. Sarà proprio con i rappresentati delle associazioni dei disabili che nel mese d’agosto la direzione lavori ha in programma un incontro per verificare sul campo come le soluzioni progettuali in corso rispondano pienamente alle linee del Mibact per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale.

Accanto alla realizzazione del camminamento a sbalzo, su cui in questa prima fase sono concentrati i lavori, il progetto “Tiberio 4 – Porto antico” prevede la realizzazione di una passerella galleggiante e apribile per il collegamento delle banchine di sponda destra e sinistra; di un terrazzo panoramico a sbalzo sull’invaso da piazzetta Pirinela; di un sistema di rampe di collegamento sulla sponda sinistra che da piazzetta Pirinela portino sulla banchina di destra e da qui al ponte galleggiante.

Attualmente i lavori sono concentrati sulla realizzazione delle asole temporanee per alloggiamento delle travi principali di sostegno che, ancorate alla soletta di cemento armato di via Bastioni settentrionali, avranno il compito di sostenere il camminamento a sbalzo lungo le mura del canale. Un camminamento caratterizzato da un piano di calpestio in legno e acciaio e da parapetti in rete di acciaio inox largo 2 metri e 75 e lungo circa 140, su cui riminesi e turisti potranno circolare nel tratto dal ponte a via Cavalieri oggi praticamente precluso se non a rischio della propria sicurezza.

Le operazioni procedono minuziose, sotto la puntuale sorveglianza dei responsabili della soprintendenza. Le mura portuali infatti conservano tracce degli interventi avvenuti durante i secoli per il loro recupero, sistemazione e consolidamento. Gli ultimi quelli del 2004, ma ancora prima coi lavori di consolidamento avvenuti nel 1982 con cui si intervenne pesantemente su tutta la struttura muraria. Non solo le mura furono perforate verticalmente con la posa in opera di una doppia batteria di micropali di 8 cm di diametro a 80 cm di distanza l’uno dall’altro che vanno dal piede delle mura del canale sino alla loro sommità, ma, come emerge dalla documentazione fotografica preparatoria dell’intervento attuale, la stessa base del muro d’epoca malatestiana – quella sì – fu perforata per la messa in opera di piastre e plinti di cemento di 50 x 50 cm di dimensione.

L’intervento attuale interessa invece la parte superiore delle mura riconoscibili a vista per la presenza di un cordolino, quelle che furono rifatte nell’anno 1750 come – riporta il Tonini nella sua Storia di Rimini – “un riparo provvisionale al Muro della Città caduto nella Marecchia l’anno 1746 presso la Salara e la Porta di San Giuliano…” .

Un intervento ricordato dall’epigrafe incastonata nelle mura nel 1751 a memoria dei lavori di ricostruzione del muro a seguito di quel crollo, che a fine mese sarà rimossa per il suo restauro per poi essere ricollocata sulle mura al termine del restauro come da indicazioni della soprintendenza così da essere visibile al pubblico dalla passerella. Un intervento delicato, affidato a una ditta specializzata e autorizzata a cui la direzione Lavori pubblici ha affidato anche il compito di risarcire le asole realizzate con inserti di mattoni rimossi. Un’operazione che verrà realizzata da personale qualificato in restauro e conservazione mediante tecnica del cuci/scuci e l’utilizzazione di malte a base di calce simile a quelle originali e stessi cromatismi, secondo le indicazioni della Soprintendenza

Nel mese di agosto, invece, inizieranno i sondaggi archeologici a mare di Porta Galliana, come da indicazioni della Soprintendenza, propedeutiche al suo dissotterramento e valorizzazione, come già previsto nel II stralcio del progetto Tiberio Comparto 4.

La doppia batteria di micropali verticali che vanno dal piede del muro alla sua sommità, posti in opera durante i lavori di consolidamento delle mura del 1982

La doppia batteria di micropali verticali che vanno dal piede del muro alla sua sommità, posti in opera durante i lavori di consolidamento delle mura del 1982

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