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Popolo della Famiglia di Rimini: “Marijuana light sponsor del Tiberio Music Festival, Gnassi ritiri patrocinio”

Il Popolo della Famiglia si scaglia contro una sponsorizzazione di CBWeeds, catena in franchising che commercializza cannabis light, al Tiberio Music Festival 2018. E chiede al sindaco di Rimini di ritirare il patrocinio alla manifestazione.

«Da alcuni giorni – scrive il PdF – è comparsa in rete la locandina che pubblicizza il Tiberio Music Festival 2018 che si terrà a Rimini all’inizio di agosto. La pubblicità promette “tre giorni di musica, live band, dj set, arti figurative e spettacoli”. E’ prevista anche un’area bimbi per accogliere famiglie con prole.
Fra gli sponsor della manifestazione campeggia un franchising specializzato nella commercializzazione della cosiddetta “marijuana light”. Il suo logo (una foglia stilizzata di marijuana) chiude una fila di sponsor (un circolo omosessuale, una marca di birra, un concessionario d’auto, etc.) che al primo posto vede lo stemma del Comune di Rimini».

«Il Sindaco Gnassi – prosegue il comunicato – cui sono attribuite speciali prerogative a difesa della salute pubblica, come ha potuto avallare questa partnership concedendo il patrocinio del Comune? Come è noto, infatti, il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) ha autorevolmente raccomandato di evitare la commercializzazione della cosiddetta “marijuana light” in quanto la sua pericolosità sulla salute individuale e pubblica non può essere esclusa”.

«Il noto farmacologo Silvio Garattini (membro del CSS) ha dichiarato alla stampa nazionale: “Una concentrazione di Thc (il principio attivo della marijuana che esercita l’effetto stupefacente) pari allo 0,2-0,6% non è una dose omeopatica, può avere effetti specialmente sui giovani, il cui cervello è ancora in formazione ed è quindi ancora più sensibile a questo tipo di sostanza. Sono sempre di più gli studi scientifici che testimoniano i danni cognitivi proprio sugli adolescenti”».

«Questa Amministrazione, invece che difendere la salute della popolazione, strizza l’occhio alla cultura dello sballo – afferma il Popolo della Famiglia – infischiandosene di quello che dicono medici e scienziati! Il Comune di Rimini rimedi subito facendosi promotore di una seria campagna informativa sui danni provocati dal consumo di droghe. Informazione, prevenzione e contrasto alla diffusione di droghe: queste sono le armi che riteniamo indispensabili per operare una seria difesa della salute dei nostri giovani».

«Il Popolo della Famiglia di Rimini – conclude la nota – chiede a gran voce che il Comune ritiri immediatamente il proprio patrocinio a questa iniziativa. Vogliamo che lo stemma del nostro Comune continui ad essere circondato da foglie di alloro e mai più da foglie di marijuana!».

A proposito dei pareri giunti da Consiglio Superiore di Sanità, la neo ministra della Salute Silvia Grillo aveva affermato in una nota:

“Dato l’interesse generale, ai sensi dell’articolo 3.5.3 del Regolamento di funzionamento del Consiglio superiore di sanità, ritengo opportuna la pubblicazione del parere reso dal Consiglio superiore di sanità sulla c.d. “cannabis light”, in data 10 aprile 2018, ricordando che anche sui profili relativi alla liceità della vendita lo scorso 17 aprile il precedente Ministro ha chiesto un parere – ad oggi non ancora reso per i necessari approfondimenti istruttori – alla Avvocatura dello Stato e alle altre Amministrazioni competenti”.

In un’intervista alla Stampa la Grillo sembrava però prendere le distanze dal parere del Css: “Il Css è un organo consultivo, chi decide è il governo. Non c’è emergenza o prova di nocività che giustifichi le chiusure (dei punti vendita di cannabis light, ndr), casomai sarà necessaria una regolamentazione del settore”.

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