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Ponte di Tiberio: la fortuna di camminare su pietre millenarie cariche di storia

Ci sono alcuni monumenti a Rimini che meritano grande considerazione e tra questi dobbiamo annoverare assolutamente il ponte di Tiberio. Non ho idea di quante vetture e persone a piedi lo attraversino ogni giorno, ma siamo nell’ordine di diverse migliaia. Da duemila anni non solo assolve al ruolo di collegamento fondamentale tra le due sponde del fiume Marecchia, che una volta scorreva al di sotto delle sue arcate, ma rappresenta uno dei massimi esempi dell’ingegneria romana dell’epoca. Il ponte di Tiberio era punto di passaggio di due importanti vie consolari romane, la via Emilia che collegava Rimini a Piacenza e la via Popilia che collegava Rimini ad Aquileia. Iniziato nel 14 d.C. fu terminato nel 21 d.C. sotto l’impero di Tiberio, e nell’anno appena trascorso ne abbiamo festeggiato i 2000 anni proprio durante la festa del borgo San Giuliano. Lui è ancora lì, imponente, ad assolvere alla sua funzione di passaggio. Costruito in pietra bianca d’Istria, le sue arcate poggiano su piloni in legno interrati ormai fossilizzati e duri come la pietra. I bombardieri anglo americani non riuscirono a colpirlo nonostante abbiano raso al suolo la città, e come narra la storia ormai diventata (forse) leggenda neppure i tedeschi in ritirata dopo averlo minato ebbero il coraggio di farlo saltare. Solo le orde barbariche dei Goti riuscirono a danneggiarlo nel 552 scontrandosi con i Bizantini e la quinta arcata verso il borgo di San Giuliano ne porta ancora i segni.

Ogni volta che lo attraverso a piedi o in bicicletta mi chiedo se mai qualcuno riuscirà a renderlo solamente pedonale e ciclabile, non tanto per fare un capriccio a qualcuno ma per rendere onore e merito ad un pezzo di storia italiana e riminese che pretende rispetto.

Onestamente non so se abbiate mai fatto caso al fatto che il ponte si presta come perfetto soggetto fotografico ad una infinita serie di scatti, specie al tramonto e di notte, e che riempie le bacheche social di Facebook o Twitter proprio come una Star in vetrina che aspetta solo di essere immortalata. Armatevi quindi di fotocamera o smartphone e provate a catturarne l’essenza dal lato di San Giuliano, dalle banchine lungo il porto canale o dal lato della ‘Castlaza’, fatelo in diversi orari della giornata. Magari anche voi verrete catturati dalla sua ferma maestosa imponenza.

 

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