Cerca
Home > Intervista > Pizza piccante? Il campione arriva da Rimini

Pizza piccante? Il campione arriva da Rimini

Un campione della pizza. Felice Di Maggio, 30 anni, lampedusano di origine (ma riminese d’adozione, visto che vive e lavora a Rimini da ormai 11 anni), ha conquistato il podio nel “Campionato Italiano di pizza piccante”, andato in scena, nei giorni scorsi, in quel di Scalea, vicino a Cosenza, in Calabria.

Di Maggio è il primo pizzaiolo del “Bowling Seventies” di Cerasolo. Il siculo-riminese ha agguantato il secondo posto nella categoria “Pizza veloce” e il terzo posto in quella della “Pizza più larga”, classificandosi anche fra i primi venti nella categoria “Pizza classica”. Insomma, un risultato a dir poco esaltante per lui che ci racconta come e quando è nata la sua passione per la pizza.

Felice Di Maggio

Di Maggio, che cosa rappresenta per lei la pizza?

«Per me rappresenta il lavoro, la passione e la determinazione che ci metto in questo umile mestiere».

Da quanto fa questo “umile mestiere”, come lo chiama lei? Ha frequentato dei corsi o ha imparato sul campo?

«Ho mosso i primi passi nel mondo Pizza nel lontano 2006, nel ristorante di mia nonna a Lampedusa. Successivamente mi sono trasferito a Rimini e ho iniziato a lavorare come aiuto pizzaiolo. Negli anni mi sono formato sia sul campo, sia partecipando a corsi di formazione sul territorio riminese».

Si trova bene a Rimini?

«Ho scelto la città per provare un’esperienza lavorativa lontana dalla mia terra natale e ho subito iniziato a cercare lavoro come aiuto pizzaiolo, perché era ciò che desideravo fare. Durante tutti gli anni passati in questa splendida città, mi sono sempre trovato bene, stringendo ottimi rapporti sia a livello lavorativo che personale».

Ci sono molti giovani pizzaioli a Rimini?

«Secondo il mio punto di vista, ci sono più pizzaioli over 30. Comunque sono tanti i ragazzi che si avvicinano all’arte della pizzeria anche se solo con mire lavorative. Oggi, i ragazzi cercano altri tipi di lavoro e non immaginano invece che questa professione può aprire tante strade e portare molte soddisfazioni».

Secondo lei, perché la pizza piace a tutti, ma sono sempre meno quelli che vogliono farla?

«La pizza non è solamente un cibo, un pasto, ma è un’idea, uno stile di vita, dovunque ti giri c’è sempre qualcuno che si gusta una pizza. È il cibo più conosciuto nel mondo e qualcosa che accomuna tutti noi. Il problema non è che non ci siano persone che non vogliono diventare pizzaioli, ma consiste nel fare tutti i giorni questo lavoro, che comporta tante soddisfazioni, ma anche tanto impegno, sacrificio e forza di volontà».

Come è arrivato ad essere campione italiano di pizzeria?

«Sinceramente non mi aspettavo di ottenere questo risultato, il tutto è iniziato circa 3/4 anni fa alla Fiera di Rimini, durante l’evento del Sigep. Assistendo ad un’esibizione di freestyle, in me si è accesa l’ispirazione e la voglia di imparare. Grazie al mio attuale istruttore Paolino Bucca, ho cominciato a partecipare a diversi eventi, tra quali la Fiera di Parma e al campionato di Scalea appunto».

Parteciperà ad altre competizioni?

«Sì. Il 19 Novembre, per la prima volta, sarò presente alla Fiera di Rimini per una gara di pizza senza glutine».

E invece, per quanto riguarda il suo lavoro, le piacerebbe, un giorno, aprire una pizzeria qua a Rimini? Quali sono i suoi sogni nel cassetto?

«In un futuro, mi piacerebbe avere la possibilità di aprire una pizzeria tutta mia, ma al momento la strada da percorrere è tanta e voglio solo concentrarmi a fare bene le pizze nel posto in cui lavoro ora».

Nicola Luccarelli

Ultimi Articoli

Scroll Up