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Piucodicisconto.com: la startup dei codici sconto si rinnova e nasce Discoup.com

Dato l’enorme successo riscontrato negli ultimi anni, i fondatori della startup Più Codici Sconto hanno deciso di espandere la loro portata lanciandosi nel mercato estero. Il sito, punto di riferimento per tutti gli amanti italiani dello shopping on-line, si rinnova e lo fa cominciando proprio dal nome. Benché nella nostra lingua piucodicisconto.com renda chiaramente l’idea del progetto, in altri idiomi suona in maniera troppo articolata e difficile da ricordare. Questo è il motivo che ha portato al rebranding, ribattezzando il portale con il nome più internazionale Discoup.

A supportare la scelta sono i dati raccolti, che evidenziano come nel 2019 l’utilizzo di coupon sia aumentato del 50% rispetto all’anno precedente. Tradotta in cifre, la crescita è di circa 2 milioni di utenti in più che si vanno ad aggiungere agli otto milioni del 2018. Entrando nel dettaglio dell’analisi, è possibile notare come a farla da padrone siano sempre le grandi aree. Il prospetto regionale indica che in la Lombardia ci sono circa 2 milioni di shoppers che ricercano e utilizzano coupon per ottenere sconti sui loro acquisti, 1 milione e 200 mila nel Lazio e più o meno 640 mila in Campania. Anche a livello cittadino le metropoli battono tutti. Milano si piazza al primo posto con 140 mila utilizzatori, seguita da Roma con 1 milione e 400 mila ed infine da Napoli con 362 mila.

 

Utilizzo di codici sconto e coupon: trend in crescita e previsioni per il 2021

A comunicare la notizia è stato proprio Alberto Reghelin, amministratore di Tikato Srl, nonché fondatore di Discoup (l’ex noto portale piucodicisconto.com). Dopo aver sottolineato la necessità di trovare un nome dalla fonia internazionale, facilmente comprensibile e ricordabile anche dai cittadini stranieri, ha spiegato in modo chiaro quali sono le aspettative per il 2021 per il loro portale e più in generale nel settore dei coupon e degli sconti.

L’Italia non è un paese giovane. L’età media più elevata rispetto agli altri mercati europei penalizza in parte questa tipologia di segmento commerciale. I dati mostrati indicano come più del 80% del traffico sul portale piucodicisconto.com sia generato da utenti con un’età compresa tra i 18 e i 44 anni. L’acquisto online, anche se in crescita grazie alla presenza dei grandi colossi come eBay, Amazon e Facebook, resta un mercato verso il quale il consumatore di età alta mostra diffidenza. L’obiettivo di Discoup è proprio quello di invogliare allo shopping online allettando gli utenti con il risparmio e il vantaggio economico. Il secondo obiettivo è proprio quello di aprirsi al mercato estero con particolare riferimento agli Stati Uniti, al Regno Unito, alla Polonia e alla Spagna. Naturalmente il Bel Paese resta il mercato principale grazie anche all’esperienza acquisita nel corso degli anni ed ai contatti diretti con i principali e-commerce. Il terzo obiettivo è quello di aumentare il già consistente numero di fruitori dell’App. Da 30 mila si prefiggono di riuscire a far risparmiare più di 500 mila utenti.

 

Per chi non lo sapesse: ecco cosa sono i codici sconto

I coupon, altresì detti codici sconto, sono dei codici alfanumerici che devono essere inseriti nell’apposito box all’interno del carrello prima di concludere l’acquisto online. Questi sono erogati gratuitamente dalle aziende stesse o da partner commerciali e servono per ottenere delle riduzioni sul prezzo della spesa ho degli omaggi. Lo scopo principale è dunque quello di aumentare le vendite, da parte dei produttori, e quello di fare degli ottimi affari da parte dei consumatori!

 

Discoup: i codici sconto al tempo del coronavirus

Non si può non parlare di ciò che sta succedendo nel nostro Paese in questo momento, soprattutto quando si fa riferimento agli acquisti e alle vendite in generale. Il portale, che ha come obiettivo quello di fare risparmiare la maggior parte dei consumatori, optato per lo smart working garantendo così un servizio continuo e permettendo uno shopping online meno costoso soprattutto adesso con un’economia domestica così fragile. Molti e-shop restano comunque operativi e permettono quindi di acquistare beni di prima necessità e non a tutti gli internauti chiusi in casa!

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