È Milano la città più colpita dal cambio dei parametri che distribuiscono il fondo di solidarietà da 5,8 miliardi fra i Comuni, mentre le notizie migliori arrivano a Lecce, Rimini e Brescia, e a Roma fra i 10 municipi maggiori.
Il Fondo di solidarietà è un contenitore che viene alimentato con una parte del gettito IMU di competenza dei Comuni ripartita con modalità fissate da un Decreto del Presidente del Consiglio. Si tratta di una dotazione globale che comprende anche i rimborsi per il mancato gettito di Imu e Tasi. Ovvero per compensare l’eliminazione della tassa sull’abitazione principale, introdotta dalla legge di Stabilità 2016, le esenzioni per i terreni agricoli ed il pacchetto di agevolazioni sulle locazioni a canone concordato e sui comodati gratuiti.
Ad alcune amministrazioni, inoltre, è stato richiesto un contributo ulteriore, attraverso una quota aggiuntiva di alimentazione che opera come una sorta di «prelievo negativo» sul fondo.
Ecco perché, per non pochi comuni, l’assegnazione del fondo è addirittura negativa. Ciò significa che, oltre alla quota fissa di Imu che serve ad alimentare il fondo e che tutti sono tenuti a versare (in realtà, viene trattenuta alla fonte dall’Agenzia delle entrate), tali enti devono fare un sacrificio ulteriore. In questa situazione troviamo ad esempio Riccione con – 1,2 milioni di euro (anche se meglio del 2016 che aveva – 1,7 milioni)
Da pochi giorni il Viminale ha pubblicato e diffuso i dati sul Fondo di Solidarietà che tocca ad ogni Comune d’Italia, dai quali emergono numerose contrazioni e riduzioni di risorse per gli enti locali più prossimi alle comunità, effetto diretto della famigerata “spending review” frutto dell’ultima Legge di Stabilità.
Ieri il ministero dell’Interno ha pubblicato i numeri ufficiali del fondo di solidarietà frutto dell’aumento del peso dei parametri standard (dati dalla differenza fra capacità fiscali e fabbisogni di ogni ente) mitigati dall’accordo sulla clausola che impedisce tagli (o aumenti) superiori al 4% rispetto al 2016 nel complesso delle risorse di base, date dai gettiti Imu e Tasi ad aliquota standard oltre che dal fondo di solidarietà.
Guardando solo al fondo, le variazioni sono più ampie, e fra i 50 Comuni maggiori premiano in particolare Lecce (da 8 a 9,38 milioni, con un aumento del 16,9%), Rimini (+15% +1,9 milioni di euro) e Brescia (+13%).
Nel nostro territorio come si vede dalla tabella solo Riccione è in negativo, mentre vanno meglio gli altri comuni.