Cerca
Home > Politica > Più pazienti e più soldi per i medici di famiglia, accordo Regione sindacati

Più pazienti e più soldi per i medici di famiglia, accordo Regione sindacati

Meno burocrazia, più risorse e aumento dei massimali dei pazienti in carico, spazio ai medici in formazione, sostegno ai medici di famiglia tramite infermieri e collaboratori di studio. Sono i principali punti di un accordo sottoscritto ieri dalla Regione Emilia-Romagna con Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), Snami (Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani), Smi (Sindacato medici italiani) e Federazione Cisl medici.

L’obiettivo è “individuare misure straordinarie per uscire dall’emergenza acuita dalla pandemia e sperimentare soluzioni efficaci anche in futuro”, segnala la Regione oggi. L’accordo stabilisce che il limite dei pazienti che un medico può seguire nei primi due anni di convenzionamento sarà di 1.500 persone, che potrà salire fino a 1.800 dal terzo anno. Ai medici saranno riconosciute risorse aggiuntive che si aggiungono a quanto già riconosciuto, quindi 8 euro per ogni paziente che ecceda la soglia dei 1.500.

I medici in corso di formazione specifica in medicina generale potranno svolgere l’attività convenzionata: sarà riconosciuta a tutti gli effetti quale attività pratica del corso stesso, fino al completamento del computo orario mensile previsto dal corso di studi. Per consentire ai giovani medici studenti-lavoratori di continuare a frequentare i corsi, sarà possibile inoltre partecipare alle lezioni di teoria anche in via telematica. Un medico in formazione potrà seguire fino a 1.000 pazienti il primo anno, che salgono a 1.200 dal secondo anno. Gli studenti già dal secondo anno, però, potranno su base volontaria avere in carico 1.500 assistiti. Per tutti è previsto l’affiancamento di un medico di medicina generale che ricopra il ruolo di tutor. Per garantire alle Ausl la possibilità di organizzare con maggiore elasticità i turni, sarà possibile prevedere anche incarichi che vanno da 12 a 38 ore settimanali.

Per supportare l’attività del medico nella presa in carico dei pazienti, in particolare quelli cronici e complessi, si prevede di “rinforzare la presenza oraria settimanale dei collaboratori di studio e del personale infermieristico”, prevede inoltre la nuova intesa. I medici dovranno garantire nuovi standard orari per personale di studio e infermieristico e la Regione riconoscerà quasi 13 euro per ogni assistito, invece degli attuali 7,5. Verrà istituito un tavolo permanente, infine, che coinvolga la Regione, i sindacati e Ausl con l’obiettivo di “semplificare la burocrazia delle attività correlate alla cura ed assistenza”.

L’accordo vale fino al 30 giugno 2023, con l’impegno entro il 31 ottobre di tornare a discuterne e prevedere ulteriori sviluppi.

“Poniamo le basi – commenta l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini – anche per un’efficace azione di ‘deburocratizzazione’ delle attività correlate alla cura ed assistenza. Abbiamo ascoltato la voce dei medici, che ci hanno chiesto più tempo per curare i loro pazienti e meno da dedicare a procedure amministrative. I medici potranno rafforzare la propria attività con infermieri e collaboratori di studio per i quali sono previsti riconoscimenti economici, daremo spazio ai giovani in formazione, incentiveremo i professionisti con maggiori risorse. La pandemia ha dimostrato quanto fondamentale sia questo presidio: guardiamo oltre l’emergenza e programmiamo di valorizzarlo in futuro”.

Aggiunge Daniele Morini, medico di famiglia di Faenza e segretario generale regionale Fimmg: “Siamo riusciti efficacemente a raggiungere intese straordinarie e con finalità emergenziali con la Regione, in uno scenario fortemente condizionato dalla carenza di risorse umane, messe alle corde per la gestione del Covid. Avremo finalmente maggiori strumenti per organizzarci per le vaccinazioni anti-Covid e per la gestione dei pazienti”.

(Agenzia DIRE)

Ultimi Articoli

Scroll Up