“Più Europa Rimini è favorevole a tutte le politiche che vanno verso la transizione energetica”. E quindi niente no pregiudiziali al progetto di parco eolico al largo della costa e nemmeno un sì incondizionato. Ma, come scrive il coordinatore provinciale William Ottaviano, occorre la “la creazione della comunità energetica riminese”.
“Gli investimenti green – spiega la nota di Più Europa Rimini – devono essere il volano per il rilancio delle economie europee. Il rapporto annuale sugli investimenti energetici ci mette in guardia rispetto al calo che la crisi ha inferto non solo ai comparti delle energie fossili, ma anche agli investimenti nei settori “verdi” come generazione elettrica da fonti rinnovabili e infrastrutture connesse”.
Però, “in Italia, che già vive una situazione di stallo politico, pesa la grande difficoltà di autorizzare nuovi siti di generazione elettrica da fonti rinnovabili, un po’ per la farraginosità amministrativa, un po’ per diffidenza. Quindi ben venga una proposta che potrebbe portare la produzione di energia rinnovabile al 50% del fabbisogno provinciale, ma chiediamo che si osservi lo sviluppo potenziale che l’opera consentirebbe sul territorio in maniera diretta”.
“Non è dignitoso ridurre il dibattito ad un Sì incondizionato contro i No di coloro che in maniera semplicistica, esauriscono la questione con una mera motivazione estetica. Come espresso nel progetto, le linee guida e i criteri ambientali utilizzati sono quelli di altri paesi europei, che al contrario dell’Italia, hanno avuto la serietà e la prontezza nel recepire e convertire in legge la Direttiva Comunitaria 89/2014/UE. Questa infatti, ha l’obiettivo di dotare gli Stati UE di Piani di Gestione dello Spazio Marittimo, quindi di realizzare studi approfonditi sugli impatti ambientali e il potenziale economico di ogni attività da realizzarsi al di là della battigia, con l’obiettivo di redigere piani regolatori che rispettino il principio di Sostenibilità”.
“Ad oggi nel nostro paese non esistono forti vincoli legali sull’inquinamento paesaggistico causato da installazioni sul pelo della superficie marina. Vogliamo dati, vogliamo studi approfonditi non solo questioni estetiche. I cittadini devono “Conoscere per deliberare” come diceva Luigi Einaudi e non subire la demagogia di qualche sindaco”.
“Ogni azione dell’uomo muta in maniera quasi irreversibile il paesaggio che lo circonda è per questo che proponiamo, a fronte di un mutamento legato alle istallazioni delle pale eoliche offshore, la creazione della comunità energetica riminese. Sulla base dell’esperienza maturata in altre realtà europee, Germania in primis, vorremmo rilanciare questo modello di sviluppo locale e democratico anche sul nostro territorio, con possibilità di valorizzare le aree maggiormente periferiche sia nel tessuto cittadino che provinciale ad esempio Valmarecchia e Valconca. Chiediamo collaborazione politica ed intelligenza nella speranza che si arrivi ad una scelta razionale per i cittadini”, conclude Più Europa Rimini.