Buona sera gentilissimo sindaco,
Sono una studentessa universitaria alquanto basita da questa situazione molto confusa. Sono venuta a conoscenza, attraverso video e immagini sui social media, che molti giovani si sono ritrovati in discoteca a ballare senza rispettare le regole e le norme di distanziamento. Io e tanti altri ragazzi come me, con una gran dedizione e voglia di studiare, siamo amareggiati dal fatto che sia possibile andare a ballare in discoteca e che ci sia negato il diritto allo studio: non possiamo ritrovarci in biblioteca, non possiamo sostenere gli esami in presenza, non possiamo nemmeno celebrare le lauree con il rito canonico. Io mi sono laureata a marzo on-line e non sono ancora stata proclamata, altri ragazzi sono stati proclamati direttamente via web e così faranno anche tutti coloro che si laureeranno durante la sessione estiva.
Il governo in questi mesi con scarsi risultati, a nostro malincuore, ha provato a tutelare tutte le categorie che lo necessitavano; agli STUDENTI UNIVERSITARI non ha pensato proprio nessuno. Tutti credono che noi giovani siamo una categoria a cui non interessi studiare ma solo la “movida”, come si dice da noi in Romagna, invece non è così. Ci sono tantissimi ragazzi che frequentano assiduamente le biblioteche della nostra città che sfruttano questo luogo come ritrovo, come momento in cui ci si può far forza, ci si può salutare, in cui si può condividere la fatica e il peso di esami difficili. Noi siamo ragazzi desiderosi di tornare alla normalità, di tornare alle nostre case fuori sede (di cui paghiamo l’affitto senza alcuno sconto), di tornare a frequentare aule studio, biblioteche e partecipare in presenza alle lezioni del prossimo semestre. Signor Sindaco le chiedo quindi a nome di questa categoria di persone di tutelare i nostri diritti ed interessi: PIÙ BIBLIOTECHE MENO DISCOTECHE!
Cordiali saluti
Martina Bascucci
