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Pillisio lascia i Pirati. Futuro incerto per il baseball riminese

Simone Pillisio, il presidente del Rimini Baseball, ha annunciato di lasciare la società. Un colpo a sorpresa che ha lasciato interdetti squadra e tifoseria. La sua presidenza è durata poco più di un anno, dal 9 dicembre 2017 ad oggi.

L’annuncio dell’abbandono è stata fatta dallo stesso Pillisio in diretta –  sul gruppo Facebook “Il bar del baseball”.

Dopo aver cercato di spiegare la vicenda del licenziamento di Paolo Ceccaroli, e il come una telefonata era bastata a risolvere – a suo dire – il rapporto con l’allenatore degli ultimi due anni senza nessun tipo di problema. “Le motivazioni sono riservate e riguardano la società e Paolo Ceccaroli dice Pillisio

Ho preso il Rimini nel 2017 e di fatto ho salvato la società, pensavo di lavorare per un periodo lungo. Invece la realtà è stata molto diversa: insultato da una parte della tifoseria per la vicenda di Ceccaroli. Emerge che a Rimini non sono una persona ben vista. Poi Pillisio illustra l’impegno economico dei Pirati:  411 mila euro, fra squadra e risoluzione di problemi “burocratici” riguardanti stadio e club house. Ho costruito una squadra altamente competitiva. 

Pisillio si è anche  lamentato dei tifosi riminesi, delle pretese di qualcuno di loro, dei soli 39 abbonamenti, dei 317 paganti come massimo nei playoff, degli attacchi e delle offese sui social.

Dopo tutto questo la dichiarazione: “la mia avventura al Rimini Baseball è finita”. Testuali parole.

Voci non confermate darebbero Pillisio al Nettuno.

A tre mesi dall’inizio del campionato (il playball è il 19 aprile) ci sono dunque punti interrogativi enormi sul futuro del Rimini Bc, anche la semplice partecipazione all’A1.

 

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